'Lidi costosi? No, indagine letta in modo sbagliato'. Codacons risponde agli imprenditori balneari salentini
Il coordinamento risponde alle polemiche delle associazioni di categoria salentine

Lidi salentini tra i più costosi d’Italia? No, anzi. L’indagine del Codacons nazionale che colloca il Salento nella top ten delle mete più care degli stabilimenti è stata contestata fortemente dagli imprenditori balneari. Le associazioni di categoria Federbalneari e Sib hanno parlato di un’uscita infelice e offensiva da parte del Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli utenti e dei consumatori. Il Salento compare all’ottavo posto della classifica, dove una cabana con due lettini arriva a costare 100 euro a cui si aggiungono i 35 euro a persona per l’accesso al lido. Gli imprenditori balneari hanno protestato facendo notare che nessuno stabilimento applica dei prezzi così elevati in tutto il Salento.
La replica del
Codacons è arrivata in poco tempo: in una nota il coordinamento ha spiegato che
l’indagine “è stata letta nel modo sbagliato” dai gestori dei lidi. In realtà
il lavoro effettuato ha preso in esame “solo le tariffe massime degli
stabilimenti più costosi presenti in Italia, in un viaggio che va dal Nord al
Sud della penisola, e non fa cert riferimento ai prezzi medi praticati ai lidi”.
“Il Codacons –
continua la nota ha lodato i servizi di
alto livello forniti agli utenti dai lidi presi in esame, che rappresentano la
migliore offerta esistente oggi in Italia su fronte balneare”.
“Ci aspettiamo ora
non solo le scuse formali delle associazioni degli stabilimenti balneari
pugliesi – commenta il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi – ma anche un
invito a Codacons a trascorrere qualche giorno di vacanza in Salento presso i
migliori lidi della zona, ovviamente con tutte le spese a loro carico”.