'We are creative in Puglia: strategie di sviluppo 2020'. L'11 novembre al Cineporto di Bari la giornata conclusiva del progetto Ice
L’evento servirà anche a presentare i risultati di una ricerca condotta dal Distretto Produttivo Puglia Creativa in cui sono stati raccolti e analizzati i numeri del sistema produttivo culturale e creativo in Puglia.

“We
are creative in Puglia: strategie di sviluppo 2020” è il titolo
dell’evento di chiusura del progetto I.C.E. “Innovation, Culture and Creativity
for a new Economy”, finanziato dal programma di cooperazione territoriale
europea Grecia-Italia 2007-2013, che si svolgerà a Bari mercoledì 11 novembre
dalle ore 9 alle ore 15, al Cineporto, in Fiera del Levante. L’evento,
organizzato dall’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione
Puglia, in collaborazione, con il Teatro Pubblico Pugliese e Apulia Film
Commission, servirà a presentare ai policy maker le
raccomandazioni sviluppate dal Distretto Puglia Creativa per
trasformare la Puglia in una regione che fonda la propria ricchezza
ed il proprio sviluppo sull’economia della creatività. Le raccomandazioni
nascono da una sintesi tra le analisi numeriche, i fabbisogni emersi nel corso
delle attività di animazione territoriale svolte dallo stesso Distretto,
nell’ambito di ICE, l’individuazione delle priorità di intervento e le
possibilità di azione delle diverse aree di programmazione regionale: sviluppo
economico, politiche culturali, turismo e beni culturali, formazione,
innovazione tecnologica, secondo una visione condivisa del tessuto socio –
economico legato alla cultura e alla creatività pugliese.
“In
Puglia, le politiche dello scorso ciclo hanno già avviato un’azione di stimolo
del sistema culturale e creativo – spiega Loredana Capone, Assessore allo Sviluppo economico e all’Industria
Turistica e Culturale della Regione Puglia – che ha già iniziato a posizionarsi
tra i segmenti importanti dell’economia e soprattutto della società, mostrando
la capacità di “riattivare” entrambi. Si tratta adesso di continuare a
rafforzare le imprese e il non profit che vi lavorano, integrare i percorsi già
iniziati e aprirne di nuovi, capaci di innervare sul serio l’economia e le
società del territorio e consentire un salto di qualità che ancora stenta a
diventare la norma. La fotografia che ci restituisce la ricerca della
Fondazione Symbola, commissionata dalla Regione attraverso il Distretto
produttivo, ci mostra proprio questo: siamo ancora alle spalle delle
regioni che investono di più, ma innanzi a molte altre che non hanno ancora
avviato il percorso con la stessa decisione”.