Università di Bari, consegnate le prime 28 qualifiche professionali per Assistente familiare
La Regione Puglia ha rilasciato una qualifica professionale attraverso il sistema di Individuazione e Validazione delle Competenze (IVC)

Da oggi i pugliesi possono contare su Assistenti Familiari
con qualifica professionale. L’esperienza informale maturata in anni di
servizio a domicilio o nelle strutture sanitarie, finalmente conta e viene
riconosciuta ufficialmente. Nell’Ateneo barese si è tenuta la cerimonia di
consegna dei primi 28 attestati a operatori che presto comporranno una platea
di 250 Assistenti Familiari qualificati che potranno accedere ai corsi di
riqualificazione per il conseguimento della qualifica OSS.
Al termine di un’impegnativa sperimentazione formativa, per
la prima volta la Regione Puglia ha rilasciato una qualifica professionale
attraverso il sistema di Individuazione e Validazione delle Competenze (IVC) e
per la prima volta l’Università degli studi di Bari, come servizio di Terza
Missione, ha rilasciato 28 certificazioni di competenza, propedeutiche a un
esame regionale di qualifica professionale.
“Il progetto a cui hanno collaborato Università e
Regione - ha dichiarato il Rettore Stefano Bronzini -
coinvolge un settore molto sensibile come la cura e l’assistenza
familiare dei soggetti anziani e più fragili, contesto in cui spesso maturano
esperienze che grazie a questo percorso saranno riconosciute
formalmente e costituiranno titolo per partecipare ai
corsi per la riqualificazione degli Operatori socio sanitari. Questa esperienza
realizzata grazie al dialogo, sempre più stretto tra le
istituzioni, contribuisce a valorizzare competenze, spesso dimenticate,
che hanno avuto un ruolo fondamentale nella gestione dell’emergenza Covid
.”
“La cerimonia di consegna delle qualifiche di Assistente
Familiare – ha commentato l’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro
della Regione Puglia Sebastiano Leo - è il punto di arrivo di un percorso
complesso. Nel 2019, raccogliendo un’esigenza manifestata dal sistema
socio-sanitario, abbiamo avviato la sperimentazione del servizio di
Individuazione e Validazione delle Competenze. E’ una procedura molto complessa
che, mettendo in atto normative nazionali ed europee, per la prima volta nella
nostra regione ci ha dato la possibilità di accompagnare i cittadini verso un
riconoscimento formale delle loro competenze, acquisite non nell’ambito di un
corso di formazione, bensì attraverso esperienze di vita e di lavoro”.
“Per questa sperimentazione – continua Leo - ci
siamo affidati alla collaborazione di strutture Universitarie, il C.A.P. di
Bari primo tra tutti, e Centri per l’Apprendimento degli Adulti (CPIA) del
sistema scolastico, formando gli operatori e costruendo un sistema, unico
esempio in Italia, che crea una rete operativa di servizi tra lavoro,
formazione, scuola, università al cui centro è posto l’individuo”.
“Grazie a questa sperimentazione circa 250 pugliesi conseguiranno
la qualifica di ‘Assistente Familiare’ e finalmente potranno vedere
riconosciuto il loro ruolo tra gli operatori socio sanitari regionali; grazie a
questo titolo potranno, inoltre, partecipare ai corsi per la riqualificazione
OSS. L’esperienza assolutamente positiva della sperimentazione – ha
concluso l’assessore regionale – ci porterà a consolidare il sistema e
integrarlo a regime, con la nuova programmazione, istituendo un nuovo ed
importante servizio per i cittadini”.
Fausta Scardigno, presidente del Centro per l’Apprendimento
Permanente dell’Università di Bari ha presentato i risultati del nuovo modello
operativo di IVC per la figura professionale di “Operatore/Operatrice per le
Attività di Assistenza Familiare” (D.G.R. n. 632/2019) COD. 428 del Repertorio
Regionale delle figure Professionali. “Per la prima volta è stato possibile far
emergere le esperienze- ha spiegato la Presidente del CAP - in alcuni casi
anche decennali, maturate in ambito informale dai candidati e dalle candidate,
di fatto mettendo in trasparenza capacità pregresse spesso costruite in
contesti domestici e di volontariato. Sono 28 persone che hanno maturato
importanti competenze ed esperienze nel campo della cura e dell’assistenza
familiare e che hanno avuto un ruolo ancora più decisivo in epoca di Covid-19,
riducendo le ospedalizzazioni e i ricoveri e valorizzando la cura domiciliare
dei soggetti anziani e più fragili”.
La Regione Puglia ha definito il modello operativo di erogazione del Servizio di Individuazione e Validazione delle Competenze (IVC), in attuazione delle norme nazionali in materia di certificazione delle competenze, sviluppando una sperimentazione per monitorarne l’andamento e apportare eventuali correttivi, prima della sua adozione definitiva. Il campione selezionato è stato individuato nel personale con esperienze lavorative significative maturate nei servizi socio-assistenziali, data l’importanza del settore nel contesto pugliese e la presenza di esperienze analoghe in altre Regioni. Nello specifico, al servizio regionale di IVC hanno avuto accesso gratuitamente utenti che per almeno 5 anni hanno prestato servizio in strutture pubbliche/private/di enti ecclesiastici, sanitarie ospedaliere e a carattere sociosanitario e socio assistenziale operanti in Puglia.