
"Pensavamo a banali distrazioni, ma a questo punto
crediamo che ci sia un vero disegno per far scomparire gli psicologi dal
panorama socio-assistenziale della Regione Puglia". Il presidente
dell'Ordine degli Psicologi, Antonio Di Gioia, va giù duro e annuncia una
mobilitazione dei professionisti della salute mentale "se non avremo
risposte immediate e, soprattutto, la revoca delle ultime modifiche al
regolamento 4 della legge 19/2006, che disciplina l'organizzazione dei centri
diurni".
"Duole dirlo, ma la Regione sta smantellando la
psicologia in Puglia", prosegue Di Gioia. "Si va dall'emergenza in
corso al Policlinico, dove l'assistenza psicologica e psicoterapeutica è ormai
quasi del tutto assente, all'ormai cronica carenza di psicologi negli ospedali,
nei distretti, nei centri di salute mentale, in tutti i dipartimenti, dove
dovrebbe essere garantita l'assistenza psicologica di base. Per non parlare
della mancata applicazione della legge 31, che prevede l'istituzione dell'Unità
di Psicologia Scolastica. Assente, nonostante il protocollo firmato con Anci,
lo psicologo del territorio: i centri di ascolto alle famiglie sono presenti a
macchia di leopardo, mancano gli sportelli di supporto nelle situazioni di
difficoltà. A tutto ciò si aggiungano, ora, le ultime modifiche al regolamento
4 della legge 19/2006, che disciplina i centri diurni, dove il coordinamento
non viene più affidato agli psicologi, ma ad altre figure professionali. Lo
psicologo viene relegato a ruolo di consulente. Ci sono strutture del tutto
prive di assistenza psicologica e professionalità adeguate nella gestione delle
relazioni e delle organizzazioni. Così facendo non stanno soltanto cancellando
una professione, ma stanno minando il diritto alla salute dei cittadini,
sancito dall'articolo 32 della Costituzione. Inoltre non stanno garantendo
l'applicazione dei Livelli Essenziali di Assistenza, che rivolgono particolare
attenzione al bisogno di psicologia e psicoterapia. E tutto questo a fronte di
una richiesta che cresce esponenzialmente nelle varie fasi del ciclo di vita
dell'individuo della famiglia e della comunità. Sia chiaro: sono prestazioni
obbligatorie e dovute ai cittadini, la Regione quindi non può scegliere se
offrirle o meno: se non lo fa, si deve assumere le proprie
responsabilità".
"Le segnalazioni da parte dei colleghi su tutto il
territorio regionale sono ormai all'ordine del giorno", prosegue il
presidente degli psicologi pugliesi. "Ore ridotte al minimo, psicologi che
si ritroveranno senza lavoro, livelli di assistenza sempre più bassi. Non siamo
disposti ad accettarlo passivamente. Attendiamo risposte immediate e
concrete. Se questo non dovesse accadere, siamo pronti a scendere in piazza e a
manifestare, se questa è l'unica lingua che la Regione comprende".