“Siamo medici neo-abilitati, ‘camici grigi’, liberi professionisti precari, medici in formazione specialistica, corsisti di Medicina Generale e studenti di Medicina e Chirurgia uniti da un senso di incertezza e dalla coscienza di un futuro che sempre di più ci sfugge dalle mani”.
È questo l’appello lanciato dai giovani medici pugliesi che questa mattina si sono ritrovati davanti all’ingresso del Policlinico di Bari. I camici bianchi, rispettando il distanziamento sociale, hanno manifestato indossando una mascherina con una X rossa e un 29.
“A nostro avviso – continuano i giovani medici – è arrivato il momento di dare una svolta sostanziale al mondo della Sanità, partendo dal finanziamento di un numero congruo di contratti di formazione per Medici specialisti e di Medicina generale. L’obiettivo principale, quindi, è l’annullamento dell’imbuto formativo, possibile solo con il raggiungimento di un rapporto 1:1 tra candidati e contratti di formazione”.
“Crediamo, inoltre, che una riforma appropriata del sistema formativo post-laurea dovrebbe includere la revisione delle modalità concorsuali del test SSM, l’ampliamento della rete formativa delle Scuole di Specializzazione, il rafforzamento dei controlli di qualità sulla didattica e la rivisitazione dei contratti di Specializzandi e corsisti di Medicina generale per un migliore inquadramento giuridico ed economico – proseguono i medici -. Vogliamo una formazione di qualità, accessibile a tutti. E ci sentiamo abbandonati dalle Istituzioni, dai Ministeri della Salute, dell’Università e della Ricerca, che stanno adottando soluzioni tampone e parziali che non considerano né i bisogni di noi giovani medici né tanto meno quelli della popolazione”.
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