18 Aprile 2024 - Ore
Sviluppo e Lavoro

L’appello de ‘La scuola che vogliamo’ all’assessore Leo: ‘Subito un modello per didattica in presenza in sicurezza’

L'associazione chiede un incontro all'assessore al Diritto allo Studio: 'Necessario un piano che possa fornire a ciascuna Comunità scolastica una sorta di patente per la sicurezza in Pandemia'

“La situazione sempre più critica della Pandemia ed il suo impatto sociale sta mettendo a dura prova sia i decisori pubblici sia il tessuto sociale, in particolare le famiglie provate da un anno terribile; all’interno di questo scenario reso sempre più critico dall’insorgere di nuove varianti del virus, in attesa di campagne vaccinali davvero incisive e massive, il nostro coordinamento ritiene indispensabile preservare la Scuola in presenza poiché tale esperienza rappresenta per le nostre Comunità un punto di riferimento essenziale ed ineludibile a tutela primariamente dei minori, soprattutto di quelli più fragili travolti da povertà materiale ed educativa, devianza, esclusione sociale, disagio psicologico sempre più importanti e diffusi”. 

 

È quanto si legge in una lettera inviata dall’associazione “La scuola che vogliamo – Scuole diffuse in Puglia” all’assessore regionale al Diritto allo Studio, Sebastiano Leo.

 

“L’ultimo provvedimento regionale a carattere restrittivo per le Scuole – prosegue la nota -, impugnato successivamente dal TAR ed ulteriormente confermato, pur in alcune e auspicate rettifiche, determina un impatto importante, per alcuni devastante, sulla vita in questo particolare periodo dei genitori lavoratori o in ricerca attiva di occupazione (sia padri sia madri) che, anche in considerazione al momento del posizionamento della regione Puglia in “fascia di rischio gialla”, hanno serie difficoltà nel tener fede ai patti di corresponsabilità sottoscritti ad inizio d’anno con gli istituti scolastici dei propri figli minori”.

 

“Riteniamo ancora una volta indispensabile confrontarci su un modello immediatamente applicabile e replicabile che consenta la didattica in presenza il più possibile in sicurezza – aggiunge l’associazione -. A tale riguardo riteniamo necessario che la Regione Puglia elabori con la massima urgenza un “piano” che possa fornire a ciascuna Comunità scolastica una sorta di “patente per la sicurezza in Pandemia” indicando standard e parametri rivisti rispetto a quelli considerati ad inizio dell’anno scolastico alla luce delle nuove proiezioni che le scuole possano applicare attivando un’indispensabile cooperazione tra Istituzioni scolastiche e genitori attivi, ricostituendo e rendendo ancora più stretta quell’alleanza educativa fra Scuola e famiglie senza la quale la Comunità pugliese rischia di smarrire quella coesione sociale che oggi più che mai resta indispensabile per superare la crisi pandemica in ogni sua espressione.

Noi riteniamo che uno dei problemi fondamentali della maggior parte delle nostre Scuole sia la loro sostenibilità soprattutto in relazione al rapporto fra spazi (per lo più aule scolastiche) e numero di studenti”.

 

“Sarebbe importante, ora più che mai, considerare di sostituire all’espressione “didattica a scelta” quella di “Piano didattico condiviso” salvaguardando quel “principio di necessità” che investe ogni famiglia senza svilire la funzione della Scuola e il suo preminente carattere istituzionale.

 

“La Scuola che vogliamo” non è solo una “scuola in presenza” ma è soprattutto una scuola aperta e partecipata dove ogni singola Istituzione scolastica, nel rispetto del principio della propria “autonomia”, possa riconoscere le necessità dei più piccoli e dei ragazzi, soprattutto dei più deboli  e dei più fragili, mettendole al centro del proprio progetto educativo condiviso con gli insegnanti, i genitori, gli operatori scolastici e tutta la comunità regionale”. 

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