Bari, Anci e Treno della memoria insieme per promuovere nuove iniziative sul tema della Shoah
Paolo Paticchio: 'Con i nostri progetti facciamo in modo che i giovani stiano molto attenti a cogliere e riconoscere ciò che accade nel nostro presente'

Questa mattina il sindaco di Bari e presidente ANCI Antonio
Decaro, insieme a Paolo Paticchio, presidente dell'associazione Treno della Memoria,
ha presentato le finalità della convenzione firmata di recente tra l'ANCI e
l'associazione Treno della Memoria per favorire la diffusione di iniziative
volte alla sensibilizzazione sul tema della memoria e della Shoah.
"La nostra organizzazione accompagna ormai da 14 anni
studenti di tutta Italia in visita nei campi di sterminio di Auschwitz e
Birkenau attraverso un percorso educativo articolato, che comprende momenti di
studio e di conoscenza diretta- ha detto Paolo Paticchio -. Oggi
siamo qui per presentarvi il protocollo d'intesa siglato tra Anci e la nostra
associazione, un documento che per noi è motivo di grande orgoglio.
Un'occasione per rafforzare la rete tra associazioni e istituzioni in un
momento storico molto particolare, in cui, mentre ci allontaniamo sempre più da
quella drammatica pagina della storia, diventa tanto più importante mantenere
accesa la luce della memoria per non dimenticare. Per questo, con i nostri
progetti, chiediamo e facciamo in modo che i giovani, attraverso una cultura
attiva della memoria, stiano molto attenti a cogliere e riconoscere ciò che
accade nel nostro presente. Perché se è vero, come diceva Primo Levi, che in
quella storia ci sono vittime e carnefici, è altrettanto vero che c'è stata una
grande zona grigia, e capire oggi quali siano le zone grigie è davvero un
passaggio che può fare la differenza. Il rapporto con Anci diventa fondamentale
perché nella nostra esperienza abbiamo sempre costruito il percorso del Treno
della memoria in collaborazione con le scuole e i Comuni, che rappresentano i
principali avamposti per innalzare il livello di civismo e consapevolezza.
Attraverso questo protocollo proveremo ad estendere la partecipazione anche a
territori che finora non siamo riusciti a coinvolgere nel nostro
progetto".
"Ringrazio Paolo Paticchio e gli organizzatori del
Treno della Memoria - ha proseguito Antonio Decaro - per il lavoro
che portano avanti da tanti anni in collaborazione con i Comuni e le scuole italiane
per ricordare alle nuove generazioni cosa è realmente accaduto sotto il
nazismo. Oggi più che mai abbiamo la necessità di crearci gli anticorpi, una
sorta di difesa immunitaria rispetto agli avvenimenti devastanti che sono
accaduti in un passato neanche troppo lontano. Siamo in un momento storico
particolare in cui cominciano a tornare immagini e slogan cui speravamo di non
dover assistere mai più: la testata a un reporter a Ostia, l'immagine
violentata di Anna Frank in uno stadio e, sempre su un campo di calcio, il
saluto fascista di un calciatore a Marzabotto per festeggiare un gol. Ieri, nel
sentire un rappresentante delle istituzioni riferirsi alla razza bianca, mi
sono venuti i brividi, e una volta di più ho pensato che non dobbiamo e non
possiamo assolutamente abbassare la guardia. Il percorso tracciato dal Treno
della Memoria ci mette nelle condizioni di prestare molta più attenzione
al passato e di guardare con spirito critico il presente. Con il vostro lavoro
ci aiutate a ricordare una delle pagine più atroci della nostra storia e lo
fate partendo dalle scuole, e io da genitore ne ho avuto la prova quando, in un
recente viaggio ad Amsterdam, mia figlia ha voluto visitare la casa museo di
Anna Frank, permettendomi di conoscere il luogo in cui questa ragazza ha
affidato alle pagine del suo diario una delle testimonianze più forti e
toccanti di quel periodo storico. Quest'anno, insieme alla mia famiglia, ho
scelto di recarmi ad Auschwitz e sono convinto che sarà un'esperienza
fortissima per l'impatto con un luogo in cui sono ancora visibili l'orrore e la
follia dell'Olocausto".
"Oggi qui rappresento il museo statale di
Auschwitz-Birkenau - ha dichiarato Jadwiga Pinderska-Lech -. Voglio
esprimere i miei ringraziamenti nei confronti del grande lavoro che portate
avanti. Vedo ogni anno migliaia di ragazzi arrivare ad Auschwitz grazie alle
vostre iniziative e ogni anno mi dico che allora il nostro lavoro quotidiano ha
un senso. Ad Auschwitz lavorano circa 800 persone, tra archivisti,
conservatori, educatori, guide e l'intero staff che ogni giorno sorveglia i
circa 200 ettari sui quali sorgono i due ex campi di concentramento. L'impegno
di queste persone trova un pieno significato anche grazie al vostro
lavoro".