18 Aprile 2024 - Ore
Sviluppo e Lavoro

Industria 4.0, le università pugliesi lanciano i ‘Competence Center’ e ricercano aziende interessate

Le strutture ad alta specializzazione orienteranno e formeranno le Pmi all'utilizzo dei nuovi sistemi industriali. Poliba, Università di Bari e Unisalento tra gli atenei coinvolti

Puglia e Campania uniscono le forze per far ripartire le piccole-medie imprese del Mezzogiorno. Le due regioni hanno siglato un accordo per l’istituzione dei Centri di Competenza, strutture ad alta specializzazione che avranno l’obiettivo di orientare, formare e ricercare nuovi sistemi industriali nell’ambito del progetto ‘Industria 4.0’.

I ‘Competence Center’ nasceranno seguendo il sistema del partenariato pubblico-privato. Sono otto gli atenei (5 campani e 3 pugliesi) che si organizzeranno secondo una struttura federativa: Università del Salento, Politecnico e Università di Bari rappresenteranno la Puglia, mentre per la Campania saranno presenti l’Università di Napoli Federico II (capofila del progetto), Università di Salerno, Università della Campania L. Vanvitelli, Università del Sannio e Università di Napoli Parthenope. Agli atenei si affiancano in partnership Regione Puglia e Campania. Fondamentali per lo sviluppo del progetto anche le imprese pubbliche e private che sceglieranno di partecipare alla costituzione dei Centri di Competenza per cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale. Per partecipare sarà necessario seguire le istruzioni contenute nel bando nazionale emanato dal Ministero dello Sviluppo economico. Oggi, durante un incontro al Politecnico di Bari, sono stati resi noti i contenuti dell’avviso pubblico.

“Per la costituzione e l’avviamento dei Centri di Competenza – ha spiegato il rettore del Poliba, Eugenio Di Sciascio -, sono stati finanziati circa 7,5 milioni di euro. Parliamo di un’iniziativa multiregionale che ha come obiettivo quello di reggersi sulle proprie gambe. Il progetto prevede due poli, uno in Puglia e l’altro in Campania, ma abbiamo bisogno almeno di dieci partner privati”.  Per i progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale presentati dalle imprese interessate, il finanziamento pubblico ammonterà al 50 per cento delle spese sostenute, per un importo massimo non superiore a 200 mila euro per progetto. Le risorse disponibili sono pari a 20 milioni di euro per il primo anno di azione e 20 milioni di euro per il secondo.

“Il piano Industria 4.0 è partito da oltre un anno – ha concluso il professor Pierpaolo Pontrandolfo, direttore del Centro interuniversitario di ricerca ‘Industria 4.0’ – e ha dato un forte impulso agli investimenti grazie agli incentivi automatici. Il punto è che questi investimenti banno accompagnati da uno sviluppo di competenze e dalla valorizzazione di questi investimenti per fare davvero innovazione di processo, prodotto e modello di business. Auspichiamo che con i centri di competenza si abbia maggiore efficacia negli investimenti delle Pmi”. 

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