Termoablazione laser: negli ospedali GVM la nuova chirurgia senza bisturi
La nuova metodica mininvasiva sarà presentata sabato 2 marzo a Bari nel corso di un convegno formativo di GVM Campus

Un fascio di luce termica che attraverso un "ago"
speciale inserito nella pelle brucia per ridurre o in alcuni casi per
demolire in poco più di 10 minuti una lesione benigna o un
tumore senza lasciare cicatrici. Così la Termoablazione Laser
percutanea si pone come valida alternativa alla chirurgia tradizionale nel
trattamento di patologie che interessano più organi, quali i noduli
benigni della tiroide, l'ipertrofia prostatica e le lesioni epatiche primitive
e secondarie.
Di questa metodica innovativa se ne parlerà sabato 2
marzo - nel corso del Convegno ECM "La termoablazione laser
nella patologia tiroidea, prostatica ed epatica - presso la sede GVM Campus a
Bari -Centro di formazione professionale di GVM Care & Research,
presente in Puglia con: Anthea Hospital e Ospedale Santa
Maria a Bari, Villa Lucia Hospital a Conversano, D'amore Hospital a Taranto e
Città di Lecce Hospital a Lecce.
Il primo ospedale GVM ad introdurre la nuova metodica
sarà D'Amore Hospital, primo centro secondo gli ultimi
dati Agenas in provincia di Taranto per volume di interventi
alla tiroide e secondo centro a livello regionale in questo ambito
chirurgico, tra tutte le strutture sanitarie ospedaliere ed universitarie.
Nell'intervento di termoablazione con la
tecnologia EchoLaser Modilite, messa a punto dall' azienda italiana
Elesta un raggiolaser è convogliato all'interno del tessuto da trattare
mediante sottili fibre ottiche a loro volta collocate attraverso aghi di
piccolo calibro. Il laser determina ipertermia nel tessuto colpito, con
denaturazione e necrosi coagulativa di cellule, il tutto è guidato da ecografia
per permettere un posizionamento estremamente preciso del dispositivo.
L'intervento dura pochi minuti (tra 10 e 30) e non sempre è richiesta
l'anestesia. Al paziente viene così sottratto il trauma di un intervento chirurgico,
con la possibilità di tornare in breve tempo a svolgere le proprie attività e
avere il vantaggio di un risultato duraturo nel tempo.
L'intervento avviene senza anestesia generale, non ci
sono esiti cicatriziali, non c'è bisogno di terapia ormonale sostitutiva a
vita (necessaria in caso di tiroidectomia), non ci sono rischi associati alla
chirurgia.
"Nell'ambito della patologia benigna tiroidea,
in casi selezionati, la tecnica è indicata per quei pazienti che hanno
controindicazioni alla chirurgia tradizionale per motivi cardiologici o
anestesiologici – spiega il dottor Alfredo Procaccini, direttore
scientifico del Convegno e responsabile della Chirurgia tiroidea presso D'Amore
Hospital - grazie al nuovo trattamento mininvasivo senza incisioni
chirurgiche, i noduli vengono ridotti in maniera mirata usando il calore ed è
possibile preservare la ghiandola tiroidea".
La riduzione media di volume del nodulo, a
distanza di 6 mesi, è di circa il 70% con risultati che vengono
mantenuti nel tempo in almeno il 95% dei pazienti.
L'altro campo di applicazione della termoablazione è l'ipertrofia
prostatica benigna, patologia che consiste nell'aumento volumetrico della
prostata, e che colpisce il sesso maschile, con un'incidenza crescente con
l'età. L'ablazione Laser Transperineale sotto guida ecografica preserva le
strutture anatomiche che controllano la minzione. Il trattamento può
essere riservato a pazienti che non rispondono in misura soddisfacente al
trattamento farmacologico ed anche a pazienti anziani, portatori di
catetere vescicale a dimora, con comorbidità e con alto rischio anestesiologico
e chirurgico e che non possono essere curati con le modalità standard o
la chirurgia tradizionale.
Infine la termoablazione laser è una tecnica considerata efficace
anche nel trattamento del tumore al fegato e delle metastasi epatiche. Uno
dei principali vantaggi è l'utilizzo di aghi sottili che consente di trattare
tumori in qualsiasi posizione, anche a rischio e difficilmente trattabili con
l'uso di dispositivi di grosso calibro. Un altro vantaggio è l'efficienza e la
rapidità del trattamento particolarmente importante quando si trattano
neoplasie multifocali e di grandi dimensioni. La tecnica mira infatti a
migliorare la percentuale di successo nei tumori situati in posizioni difficili
da raggiungere o a rischio.