28 Marzo 2024 - Ore
Salute

Galatina, l’esempio virtuoso della Cardiologia riconvertita: chiuso il reparto, si moltiplicano ambulatori e servizi

L'ospedale salentino ha trasformato il Piano di riordino, con il quale è stato disattivato il reparto per acuti, in una concreta occasione di potenziamento della Sanità pubblica

Le degenze non ci sono più, ma si moltiplicano ambulatori e nuovi servizi. É l’esempio virtuoso della Cardiologia dell’Ospedale di Galatina, capace di trasformare il Piano di riordino, con il quale è stato disattivato il reparto per acuti, in una concreta occasione di potenziamento della Sanità pubblica.

Il frutto di questa nuova progettualità è rappresentato da cinque diversi ambulatori: Scompenso Cardiaco, Prevenzione secondaria della Cardiopatia Ischemica, Aritmologia clinica, Servizio di telemonitoraggio dei dispositivi impiantati e il neonato Ambulatorio di Cardioncologia. Tutti accomunati da un medesimo presupposto: “Gli ambulatori – spiega il dr. Antonio Amico, direttore dell’UOC di Cardiologia degli ospedali di Copertino e Galatina – sono indirizzati verso pazienti selezionati per particolari caratteristiche, per le quali verrebbero danneggiati dalla presenza di lunghe liste di attesa”. Chi ha patologie cardiache, insomma, deve entrare in un percorso rapido e senza intoppi. Le prenotazioni di visite ed esami, infatti, avvengono direttamente attraverso la reception degli stessi ambulatori, gestita dal personale infermieristico (telefono: 0836/529365).

Il valore aggiunto sta nella resilienza. Ossia nella capacità del sistema di adattarsi alle mutate condizioni: «Credo – conferma Amico – che si tratti di un’esperienza unica di riconversione di struttura toccata dal Piano di riordino, con la creazione di nuovi servizi a valenza sovraterritoriale: si aggiunge invece di togliere». «Ci siamo posti l’obiettivo – continua il direttore dell’Unità complessa di Cardiologia – di indirizzare le nostre forze verso particolari esigenze del territorio, che finora non erano rimaste soddisfatte. A questo scopo abbiamo pensato di “riconvertire” i cardiologi, che comunque sono rimasti in attività presso il presidio di Galatina, per l’assistenza nei confronti dei pazienti ricoverati nelle altre unità operative (Medicina, Geriatria, Pronto Soccorso), e il personale infermieristico che non aveva trovato collocazione nei reparti per limitazioni di qualche tipo».

Il risultato tangibile sono gli ambulatori, una vera e propria rete al servizio dell’Ospedale, del territorio e di centinaia di pazienti. A partire dall’Ambulatorio per lo Scompenso Cardiaco, che controlla a scadenze prefissate i pazienti già ricoverati per tale patologia (60 quelli seguiti, con la prospettiva di triplicarli nell’arco del 2019) e grazie al follow up riesce a ridurre il numero di riospedalizzazioni. «Un’importante e unica caratteristica di questo ambulatorio, nel panorama aziendale – rimarca il direttore Amico – è che lo stesso lavora a stretto contatto con la cardiologia del Distretto di Galatina, per cui i pazienti che vengono stabilizzati vengono “trasferiti” all’ambulatorio distrettuale in modo da poter consentire l’accesso di nuovi pazienti provenienti dal ricovero ospedaliero. E’ il primo esempio di reale integrazione ospedale-territorio nella nostra azienda, reso possibile dalla collaborazione con il dott. Esposito, direttore del Distretto di Galatina e con l’équipe dei cardiologi dello stesso Distretto».

In stretta connessione con l’Ambulatorio per lo Scompenso cardiaco, opera l’Ambulatorio di Cardioncologia, recentemente attivato e primo esempio del genere in ASL Lecce. Questa struttura provvede a gestire le complicanze cardiache delle terapie antitumorali e serve una popolazione di pazienti che necessitano di una assistenza cardiologica specifica.

L’Ambulatorio per la Prevenzione secondaria della Cardiopatia Ischemica segue in modo particolare i pazienti colpiti da Sindrome Coronarica Acuta (infarto), sottoposti ad Angioplastica Coronarica oppure a bypass aorto coronarico. Si tratta di pazienti che hanno un’alta probabilità di venire colpiti nuovamente dallo stesso evento e in cui il controllo dei fattori di rischio (ipertensione, ipercolesterolemia, obesità, diabete ecc.) è molto più aggressivo rispetto alla popolazione generale. Specie nel primo anno dopo l’evento questi pazienti necessitano di uno stretto controllo della terapia medica: “Al momento – conferma Amico – abbiamo 60 pazienti in follow up e contiamo di raddoppiarli nel corso del 2019. Il nostro progetto, inoltre, prevede di costruire una rete di ambulatori analoghi nell’ambito dei distretti socio sanitari”. 

Una funzione importante ha poi l’Ambulatorio di Aritmologia clinica. Al suo interno vengono controllati i pazienti con aritmie cardiache rilevanti, fra cui i pazienti con fibrillazione atriale, particolarmente esposti al rischio di ictus e a conseguenze invalidanti. In particolare, questo ambulatorio provvede al tempestivo avvio della terapia anticoagulante orale e al controllo nel tempo delle complicanze, oltre che dei dispositivi impiantati in varie centinaia di pazienti.

Infine, il Servizio di Telemonitoraggio consente di controllare i dispositivi elettronici impiantati (pacemakers, defibrillatori) direttamente al domicilio dell’utente, mediante una centralina che viene consegnata al paziente e invia quotidianamente un report al Centro di controllo. Il servizio consente di registrare in tempi brevi sia eventuali disfunzioni dell’apparecchio sia la comparsa di aritmie cardiache che, invece, potrebbero essere evidenziate solo al momento del controllo in ospedale, di norma su base annuale. Si tratta di un notevole vantaggio per il paziente, che non avrà necessità di recarsi in ospedale per il semplice controllo del dispositivo, ma anche per il medico che potrà identificare precocemente eventuali complicanze, evitando così di gravare di ulteriori costi l’assistenza sanitaria. Sono circa 100 i pazienti monitorati attualmente ma il trend, con l’aumento dei nuovi dispositivi impiantati dal Centro, è destinato a crescere decisamente, così come l’attività complessiva degli ambulatori grazie ai quali la Cardiologia dell’Ospedale Galatina ha saputo rinnovare la propria missione.

 

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