Offesa consigliera Melini, Di Rella e Caradonna: 'Doneremo i soldi della perizia volontaria per combattere la violenza sulle donne'
Saranno gli organi di stampa a proporre le associazioni che potrebbero ricevere i duemila euro: 'Vogliamo lanciare un segnale concreto'

“Devolveremo in beneficenza la
somma di duemila euro, l’equivalente del costo della perizia calligrafica
volontaria, individuando un’associazione che si occupi di combattere la
violenza sulle donne”. È quanto spiegato dal presidente del consiglio comunale
di Bari, Pasquale Di Rella, e dal consigliere Michele Caradonna, nell’ambito
della vicenda riguardante l’offesa sessista rivolta anonimamente a Irma Melini
su una scheda di voto durante uno scrutinio segreto nella seduta del consiglio
comunale del 14 novembre scorso.
La decisione è arrivata dopo l’apertura delle indagini da parte della Procura
di Bari che ha convocato i ventitré consiglieri comunali che hanno preso parte
alla seduta per sottoporli a perizia calligrafica. Nell’inchiesta, al momento a
carico di ignoti, si ipotizza il reato di diffamazione aggravata. Le singole
grafie raccolte dalla Polizia giudiziaria, saranno poi comparate con quella
sulla scheda incriminata e riveleranno il nome dell'autore della scritta
offensiva.
“Abbiamo preso questa decisione – spiega il presidente Di Rella – per
controbilanciare un gesto che ha leso e danneggiato l’istituzione del consiglio
comunale. Siamo gli unici che si erano resi disponibili a sostenere l’intero
costo della perizia. Poiché la politica non è stata in grado di trovare una
soluzione rapida a questa vicenda, vogliamo lanciare un segnale concreto”.
Saranno gli organi di stampa a proporre, in maniera anonima o non, le associazioni presenti sul territorio che potrebbero ricevere la somma di denaro. Le segnalazioni potranno pervenire all’ufficio di presidenza del comune di Bari fino al 10 dicembre, pochi giorni dopo verrà effettuato un sorteggio in sede pubblica per estrarre l’associazione che riceverà i duemila euro. “A sorteggio terminato consegneremo il contributo al presidente dell’associazione – continuano Di Rella e Caradonna -, nella speranza che questo esempio di buona politica possa affiancare quella che rimarrà una pagina nera nella storia del consiglio comunale”.
Intanto già questa mattina i
primi consiglieri si sono recati negli uffici della polizia giudiziaria per
sottoporsi al cosiddetto ‘saggio grafico’. “Sono in contatto con il sindaco e i
capigruppo – spiega il presidente Di Rella – per verificare se il consiglio
comunale in programma domani dovrà svolgersi in prima o in seconda
convocazione. Dobbiamo tenere in considerazione il numero di consiglieri che
sarà convocato dalla procura. Al momento non esiste nessun procedimento
politico nei confronti del responsabile, ricordiamo che anche se l’autore o l’autrice
dell’offesa dovesse essere individuato, si tratterebbe comunque di una persona
indagata”.