Il piano prevede la smobilitazione del “ghetto di Rignano”, un villaggio spontaneo di braccianti immigrati, per la maggior parte africani, situato ai confini tra Foggia, San Severo e Rignano Garganico. Il campo si trova attualmente in condizioni igienico-sanitarie di grave precarietà, assenza di reti idriche, fognarie ed elettriche. Il progetto, denominato “capo-free – ghetto off”, si articola in tre fasi: smobilitazione del “ghetto di Rignano”, accoglienza diffusa dei lavoratori migranti con una rete di aree attrezzate per l’accoglienza dei lavorati stagionali e la creazione di eco-villaggi, protocolli d’intesa con la grande distribuzione per favorire i prodotti da imprese che garantiscano rapporti di lavoro regolari e accoglienza dei lavoratori immigrati (marchio etico).
Come ha sottolineato l’assessore Minervini: “Il progetto vuole rappresentare un segnale chiaro nella direzione verso la quale si devono muovere le politiche di accoglienza. Promuovere condizioni di vita dignitose è il primo passo per far uscire gli immigrati dalla marginalità e dall’insicurezza, ma soprattutto, è uno degli elementi fondamentali per promuovere integrazione e sbarrare il passo allo sfruttamento e all’esclusione sociale”.
Il viceministro Bubbico ha puntualizzato che: “Il Ministero condivide e sostiene lo sforzo fatto per realizzare il Piano d’azione per l’accoglienza dei migranti. L’approccio proposto è quello giusto perché l’integrazione degli immigrati è non solo una risposta di civiltà verso queste persone, ma è anche un efficace intervento su situazioni di degrado, sfruttamento e illegalità su cui prosperano le organizzazioni criminali. La promozione umana e sociale di queste persone, garantisce un percorso umano dignitoso ai migranti e anche maggiori condizioni di sicurezza nei luoghi in cui vivono”.
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