In vista delle elezioni Europee del prossimo 25 maggio, il MoVimento 5 stelle leccese ha fatto partire sui social network una campagna anti casta per denunciare le assenze di chi, nonostante il mandato e le funzioni ricoperte, accumula assenze in Consiglio regionale. E nel calderone degli assenteisti della Regione Puglia, per l’iniziativa ribattezzata “#FiatoSulCollo“, i grillini leccesi ci è finito anche l’assessore regionale alle politiche giovanili Guglielmo Minervini, già assessore ai trasporti, noto per iniziative legislative importanti come quelle sulla “partecipazione” alla valorizzazione dei giovani e sulla trasparenza della pubblica amministrazione. Evidentemente poca cosa per finire sotto la gogna dell’attacco pentastellato, accusato di percepire il 100% dello stipendio nonostante le assenze (il 20%, che gli hanno fatto guadagnare la classificazione di assenteista “cronico”). Con tanto di fotomontaggio in stile “Chi l’ha visto” pubblicato sul profilo ufficiale del gruppo (vedi la foto).
Ci auguriamo che la svista sia solo frutto della “cattiva” informazione e non della “cattiva” politica in cui spesso s’inciampa. Le assenze di Minervini sono state giustificate molto tempo fa ed in maniera pubblica dallo stesso assessore su Fb. Così scriveva: “E così la malattia, un subdolo cancro, mi riconvoca in trincea. Ci ritorno, certo malvolentieri, ma ancora una volta carico di tutte le energie e senza alcun dubbio sostenuto da una fortissima voglia di farcela. Non è la prima volta che la vita mi sbatte prove difficili a muso duro. Ho imparato che l’unico modo per affrontarle è attraversarle di petto. Anche quando con l’arroganza di un violento despota, la malattia irrompe fino a travolgere ogni certezza e sconquassare ogni ragione. […] Proseguo il mio impegno nell’amministrazione e nella politica. Perché agire per il cambiamento è il mio modo di sentirmi vivo. Perché partecipare alla sfida per rendere più giusta e vivibile la realtà, a partire dalla sua parte esclusa e più vulnerabile, è il mio modo per non perdere il filo del senso dell’esistenza”.
Guglielmo Minervini, che giustamente non commenta, ha affidato a Fb un suo pensiero che vi riportiamo testualmente:
“Silenzio.
Oggi solo silenzio.
E un pensiero.
E’ molto più volgare l’insensibilità che il linguaggio.
Questo degrada la politica molto più di quanto possa offendere una persona.
Grazie per l’affetto e la stima.
ps Per piacere non replicate con l’insulto. E’ questa la trappola: stimolare il basso ventre. Invece, lo stile è la forma dei migliori pensieri”.
Sui social in molti sono intervenuti su quanto accaduto. E gli scritti sono tutti dello stesso tono di uno di questi che vi ricopiamo per brevità: “Altro che fiato sul collo, la mano sulla coscienza vi dovete mettere. Siete vergognosi”.
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