Terlizzi, emergenza 'Mat': 'Dopo 10 mesi di affidamento temporaneo lo spazio non ha ancora un gestore'
I presidenti delle tre associazioni: 'Ci auspichiamo che la risoluzione di tale stallo amministrativo avvenga in tempi brevi'

“In un periodo in cui la domanda di luoghi per
l’attivazione di progetti culturali e artistici è altissima e gli spazi
scarseggiano, in un momento in cui il tema della necessità di monitoraggio dei
finanziamenti a strutture pubbliche nate per stimolare il fermento giovanile è
fortemente attenzionato, uno dei Laboratori Urbani riconosciuto come tra i più
attivi a livello regionale, il MAT di Terlizzi, vive uno stato di incertezza e
precarietà causato dalla sospensione da 10 mesi delle procedure di valutazione
delle proposte progettuali presentate per l’avviso pubblico di gestione”.
Comincia così la nota diffusa da Nicolò Vallarelli, Fabio Gesmundo e Giuseppe
Cantatore, presidenti dei tre collettivi e associazioni culturali presenti nel
laboratorio urbano di Terlizzi.
Le tre realtà, pur garantendo un continuo e costante fermento dello spazio
grazie a sempre nuovi servizi, attività formative, eventi, denunciano gli
effetti negativi di tale immobilità amministrativa che continua a causare
problematicità nella programmazione e progettazione a medio-lungo termine
limitando le opportunità di ulteriore crescita di un contenitore culturale già
riferimento sul territorio.
Il percorso del Collettivo Zebù, di Officina di Strada e di
Laboratori Tanè all’interno del MAT è nato nel 2014 dall’attivazione di una
sala studio gratuita (tutt’ora affollata quotidianamente da decine di
studenti), divenuta una fucina di risorse umane preziose per la nascita di
nuovi servizi e attività all’interno dello spazio. Grazie alla partecipazione
della comunità giovanile, alla collaborazione con più di 200 tra associazioni
ed enti territoriali si sono sviluppate nel laboratorio urbano terlizzese una
serie di progettualità dal forte valore culturale e
impatto professionale (“REH” studio di registrazione e sala prove,
“Zebù Label” centro di stampa serigrafica, “Falegnameria sociale Tanè”
laboratorio di design e restauro creativo, “MAT teatro” scuola di teatro con
docenti provenienti da tutta Italia, “&Made” progetto di grafica
artigianale, “Storie di gomma” attivo nella tecnica del taglio e dell’incisione
laser con finalità artistiche, “Nimè” progetto di formazione nel campo della
psicologia e della terapia del benessere di gruppo, “HER” progetto di
archiviazione sonora paesaggistica vincitore del bando PIN).
“Nel febbraio del 2017 – prosegue la nota - il Dirigente
del III settore stabilì l'avvio della procedura di selezione per l’assegnazione
in concessione quinquennale ad uso gratuito del MAT autorizzando le
associazioni Collettivo Zebù, Officina di Strada e Laboratori Tanè a
“uso provvisorio della struttura fino alla conclusione delle procedure di
individuazione del nuovo concessionario gestore, al fine di continuare a
promuovere attività di forte impatto aggregativo per i giovani”. I
tempi incerti di affidamento temporaneo e di espletamento del bando si preannunciarono
brevi in quanto il termine ultimo per la consegna delle proposte progettuali
era indicato al 13 aprile 2017 e l’apertura delle buste contenenti i progetti e
l’inizio delle operazioni di valutazione fissata per il giorno successivo, il
14 aprile 2017”.
Lo stesso 13 aprile fu pubblicata una comunicazione inattesa: le
operazioni di apertura e verifica delle proposte "vengono rinviate a
data da destinarsi, stante l’impossibilità del Presidente di Gara di presiedere
alle suddette operazioni per sopraggiunti e improrogabili impegni".
Nei 9 mesi successivi non è seguito alcun atto formale
relativo allo svolgimento della procedura amministrativa, alla riattivazione
dei procedimenti finalizzati a individuare un nuovo gestore per il MAT di
Terlizzi che avrebbe ristabilito un contesto di gestione stabile e garantito,
permettendo all’affidatario di sviluppare un piano gestionale
programmatico a lungo termine con la possibilità di strutturare progetti di
crescita per la comunità territoriale sulla base di tempi certi, i 5 anni di
concessione gestionale.
“Nonostante questa paradossale condizione di problematicità
e precarietà – prosegue il comunicato - le associazioni affidatarie hanno
continuato a garantire la vitalità e la funzionalità del laboratorio urbano
curando numerosissimi progetti di formazione in campo artistico e tecnologico,
collaborando con gli enti scolastici locali nell’attivazione di progetti di
alternanza scuola-lavoro, curato la produzione di più di 100 eventi che hanno
visto la partecipazione di decine di progetti musicali (tra band locali e ospiti
nazionali e internazionali), l’esposizione di più di 100 artisti illustratori,
l’organizzazione di stagioni di teatro e di danza, di rassegne cinematografiche
e la proposizione di format inediti di risalto nazionale come il CHIU’ festival
garantendo le finalità di pubblica utilità e pubblico interesse alla base delle
linee guida regionali dell’azione Laboratori Urbani”.
Il 9 marzo scadranno i termini per una ulteriore
possibilità di rifinanziamento dei Laboratori Urbani con fondi regionali
(“Laboratori Urbani in Rete 2017” – Politiche Giovanili Regione Puglia) per
migliorarne le condizioni di sostenibilità e incrementarne le progettualità a
cui il MAT sarà incandidabile in assenza di un gestore ufficiale. Oggi c’è
l’urgenza di salvaguardare il patrimonio culturale custodito in
questi luoghi, di sviluppare e proteggere in questi spazi il senso di
cooperazione, di comunità attiva, di creare buone prassi, e un patrimonio
culturale comune che generi una rottura dalle distorsioni prodotte da un
sistema culturale che in questo momento modula obiettivi e risultati sulla base
di dati quantificabili solo in un ordine meramente economico.
“Ci auspichiamo –
conclude la lettera - che la risoluzione di tale stallo amministrativo avvenga
in tempi brevi, con l’attivazione delle istituzioni competenti e responsabili
nel procedimento di valutazione dei progetti, al fine di restituire al MAT
Laboratorio Urbano la crescita e il futuro che lo aspetta, che merita quale
proiezione dell’attivazione, dell’impegno, del lavoro e della capacità di una
intera comunità che si è presa cura del suo spazio riconoscendone con chiarezza
l’importanza e le possibilità offerte al di sopra di qualsivoglia mira o
obiettivo di natura politico-economico non compatibile con le finalità e la
natura del luogo”.