29 Marzo 2024 - Ore
Cultura e Spettacolo

‘Souvenir’, lo Spazio Murat di Bari ospita la mostra collettiva e multidisciplinare

Attraverso le diverse attività, ogni artista si è lasciato coinvolgere in un viaggio immersivo che lo ha contaminato e ispirato nella produzione dell'opera

Il territorio pugliese, le sue peculiarità, la sua storia e la sua luce, fonte d’ispirazione per le opere dei 13 artisti di nazionalità diverse coinvolti nella residenza artistica di Spazio Murat e 63rd 77th STEPS – Art Project Staircase, e che dal 27 giugno esporranno in Souvenir, la mostra collettiva e multidisciplinare, a conclusione di Souvenir Art Summer Camp, il campo estivo dedicato all’arte contemporanea, finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del Programma Straordinario 2018 in materia di Cultura e Spettacolo.

 

Gli artisti hanno lavorato giorno e notte per realizzare le oro opere site-specific, frutto del lavoro intenso svolto durante i laboratori e i workshop realizzati nel corso del Summer Camp. Attraverso le diverse attività, infatti, ogni artista si è lasciato coinvolgere in un viaggio immersivo che lo ha contaminato e ispirato nella produzione dell’opera da presentare al termine del percorso di residenza.

Le performance dal vivo lasceranno spazio a installazioni che ne mantengono e ne restituiscono la vitalità, ribaltando l’attività nella staticità, la presenza nell’assenza.
Nelle opere presentate dai tredici artisti – in esposizione dal 27 giugno al 4 agosto – si può notare come tutti abbiano lavorato sugli scostamenti costruiti tra significanti e significati, tra riconoscibilità e irriconoscibilità, conosciuto e sconosciuto; prendono forza dalle dislocazioni di senso, materiche e vocali, e sfruttano le potenzialità relazionali del dialogo e del contatto. In mostra ci sono: AGF Hydra (Italia), Alessandro Aiello (Italia),  Gianmaria Andreetta (Svizzera), Mariantonietta Bagliato (Italia), Ivan Cheng (Australia), Stefania Dipierro (Italia), Jade Fourès-Varnier & Vincent de Hoÿm (Francia), Giuseppe Lana (Italia), Bruno Mokross (Germania), Isabella Mongelli (Italia), Evelyn Plaschg (Austria), Fabio Santacroce (Italia), Edin Zenun (Macedonia del Nord).

Ognuno ha utilizzato diversi linguaggi e materiali, testando e sfruttandone le potenzialità, il tutto per coinvolgere gli spettatori in esperienze che possono essere immersive o frammentarie, individuali o collettive. La selezione di opere dà forma a un percorso contrassegnato da riferimenti pop, animazioni, suoni, burattini, realtà virtuali. Souvenir permette di affrontare su più livelli e secondo diverse modalità, discorsi che abbracciano l’economia dell’arte, la sostenibilità, la dimensione socio-politica attuale e le relative dinamiche di potere, di produzione e riproduzione, le proporzioni tra comfort e disagio, tra familiare ed estraneo. Il percorso fa leva su varie forme di umanità, tramite elementi archetipici, leggendari, immaginari e reali rivisitati, (ri-)costruendo così un’architettura che ha fondamenta critiche ma propone accenni a modalità di vita alternative.

 

“Ciascuno di loro, durante il periodo di residenza, si è lasciato coinvolgere e ispirare direttamente dal territorio pugliese per la realizzazione di un progetto artistico site-specific. Le opere prodotte in situ rappresentano le tracce del loro incontro con la nostra terra e con gli artisti locali emergenti coinvolti durante la precedente rassegna e durante il periodo di residenza – affermano i curatori -. I lavori esposti sono il riflesso dunque di un work-in-progress iniziato con gli incontri sull’arte contemporanea che si sono tenuti per tutto il 2018 e sviluppati durante il periodo di residenza; sono il risultato di una contaminazione tra i bagagli culturali personali, le prospettive degli artisti e la realtà locale esplorata. Per questo Souvenir è un progetto complesso, poliedrico e collettivo che siamo felici di aver portato e realizzato a Bari”.

 

Al Souvenir Art Summer Camp hanno partecipato anche alcuni studenti delle Accademie di Belle Arti pugliesi, selezionati attraverso una call pubblica e artisti emergenti che hanno scelto di avvicinarsi ed essere coinvolti nella realizzazione di un progetto di arte così complesso e farne parte. Spazio Murat, infatti, ha offerto a una decina di questi giovani studenti-artisti la possibilità di assistere a tutti i workshop affidati agli artisti locali e internazionali in residenza e ad una lezione interattiva sul come orientarsi nel sistema dell’arte dopo l’accademia, oltre che affiancare gli artisti e assistere alla creazione dei loro progetti. Le residenze sono da sempre considerate un’occasione per giovani artisti di immergersi totalmente nella propria ricerca, di confrontarsi con altri artisti con esperienza e formazione diverse, di sperimentare, costruire e de-costruire la propria pratica artistica, di esporre e farsi conoscere. Ed è questo quello che Spazio Murat ha voluto fare per la sua terra.

Una pubblicazione, disegnata e studiata appositamente per accompagnare la mostra, riflette la poliedricità dell’intero progetto e ne richiama gli intenti: 12 cartoline raffiguranti lavori degli artisti sono inserite tra le pagine del libretto e possono essere estratte e riutilizzate, proprio come i Souvenir, i ricordi di un viaggio.

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