Si presenta a Roma con il video “From the Heart” la quinta edizione del festival pugliese Contempo ideato e curato dalla direttrice artistica Valentina Iacovelli. Un’anteprima che chiude e parallelamente apre le porte alla nuova edizione, anticipando così i programmi del 2019. Nell’ambito della personale “Oltre il bianco” dell’artista Iginio Iurilli il 23 gennaio alle ore 18 nella galleria Bianco contemporaneo (via Reno 18/a) a Roma sarà proiettato per la prima volta “From the Heart, per la regia di Massimo Ruggiero, da un’idea di Valentina Iacovelli, opera “Una cotta per Bianca” di Iurilli a cura di Marigrazia De Giorgi, prodotto da Oz Film.
Promozione e valorizzazione del territorio sono da sempre il punto di partenza di Contempo che nella passata edizione ha ospitato, tra gli altri, artisti contemporanei come Arthur Duff e Michele Giangrande, la cantautrice Carolina Bubbico e in esclusiva nazionale i Balanescu Quartet. Nel video “From the Heart” due elementi animano lo spazio inerte: l’arte e la musica. Le note sono quelle della musica jazz dell’americano Julian Laurence, che con una magistrale improvvisazione porta in scena la musica afroamericana sicuramente molto espressiva e piena di virtuosismi in cui è facile perdersi e ritrovarsi poi in una dimensione diversa, accompagnate.
Il soggetto è l’arte. Nell’area absidale della chiesa è visibile una
delle opere più celebri dell’artista pugliese Iginio Iurilli “Una
cotta Bianca” (tempera e polvere di quarzo). La scultura è la rappresentazione
dell’impalpabilità dell’essere e del non essere, della materia e
dell’immateriale, ne consegue un equilibrio che oscilla tra i due estremi, per
poi restituire un’armonia generale. Le forme pure, in alcuni punti concave in
altri convesse, vengono recuperate dalla vegetazione marina e sintetizzate
nella loro morfologia; inoltre attraverso l’addizione progressiva di questi
moduli, dal basso verso l’alto, viene a crearsi una scultura ibrida dal fascino
silenzioso. La scultura di Iurilli crea una situazione ancestrale sia per la
forma bianca accogliente ma aperta, sia per la posizione che, a sua volta evoca
la protezione divina. Quel bianco assoluto che è il non colore per eccellenza,
associato al buio e alla luce, il colore destinato a rappresentare la
perfezione, la purezza e l’invisibile, la ricerca del nuovo, l'attesa di quello
che sta per arrivare, tanto da spingere l’artista a lasciare proprio a questo
colore il compito di definire gli spazi interni ed esterni dell’opera. Di
conseguenza si ha come l’impressione che non sia un bianco casuale ma piuttosto
un “nessun bianco” brevettato proprio dall’autore.