Il foyer del Teatro Abeliano ospita la mostra 'La Baresità nei libri' a cura di Vito Signorile
Nell’allestimento sarà possibile trovare vocabolari, dizionari, grammatiche, antologie e raccolte di poesie per celebrare il nostro dialetto

Un omaggio a Bari, alle
sue tradizioni e in particolare alla sua lingua. Con queste premesse si
inaugura oggi, alle 17.15 nel foyer dell’Abeliano, l’esposizione “La baresità
nei libri”. La mostra ragionata di libri in dialetto barese e sul dialetto
barese è a cura di Vito Signorile con la collaborazione delle case editrici Adda
editori, Levante Editori, Progedit, Schena editori, Gelsorosso, Wip edizioni ed
Edipuglia. A inaugurare la mostra, con il curatore e direttore artistico dei
Teatri di Bari Vito Signorile, ci sarà il presidente della commissione cultura
del Comune di Bari Giuseppe Cascella.
Nell’allestimento sarà
possibile trovare vocabolari, dizionari, grammatiche, antologie e raccolte di
poesie per celebrare il nostro dialetto e per scoprire quanto è stato scritto e
pubblicato dai padri della baresità e dagli attuali cultori, studiosi,
prosatori e poeti innamorati della nostra lingua madre.
E a proposito della
mostra da lui curata e circa il dialetto, Vito Signorile spiega: “la necessità
di recuperare e salvaguardare le nostre tradizioni e il nostro dialetto, messo
all’indice per intere generazioni dal pregiudizio e dall’ignoranza, è sotto gli
occhi di tutti. Il compito è arduo, ma
certo vale la pena operare un tentativo
non effimero, per conservare quel che resta e recuperare quello che è
possibile della nostra “lingua madre” e delle nostre tradizioni, al riparo
dalle facili mercificazioni, dagli imbarbarimenti, dalle volgarità grasse e
gratuite che spesso ci vengono propinate e che accettiamo a causa della nostra
sete di conoscenza che ci rende vulnerabili. A ricercare le nostre radici siamo
probabilmente spinti anche dallo stato di totale omologazione e
"schiavitù" in cui ormai versiamo indiscriminatamente ad ogni
latitudine. Il bombardamento pubblicitario miete quotidianamente le sue vittime
e afferma la "società dell’apparire", del guadagno facile e di un
modo di vivere omologato e dunque estraneo. Naturalmente non si tratta di
rincorrere un nostalgico e impossibile ritorno al bel mondo antico, ma di offrire un possibile contributo, nella
ricerca di radici e identità , attraverso il teatro, la poesia, i canti, le
feste, i racconti e quel che resta della Tradizione orale, ripercorsi e riletti
con metodo, catalogati, stampati, filmati, per la conservazione e lo studio ma
anche per stimolare nuova creatività e affermazione orgogliosa del nostro
dialetto. Ripercorrere strade già praticate dai poeti e ricercatori, nostri
padri, e rendere accessibili a tutti le nostre radici e la nostra lingua con tutti
i mezzi a partire dai libri”.
Inoltre ad arricchire la
mostra e seguendone il tema, il 21 dicembre dalle 19 alle 22 sul palco
dell’Abeliano, ci sarà il concerto “Canti di Natale”, con la partecipazione di
artisti, musicisti, rappresentanti delle istituzioni cittadine e di quanti
vorranno lasciare il loro contributo “canoro” dedicato al Natale e alla baresità.