29 Marzo 2024 - Ore
Cultura e Spettacolo

Alla scoperta delle fiabe di tradizione orale: ciclo di spettacoli nei castelli di Puglia

Dal 17 al 19 e dal 24 al 26 settembre a Copertino, Bari, Gioia del Colle, Manfredonia, Castel del Monte, Trani

La Puglia e la Basilicata sono un giacimento di storie e fiabe popolari, tramandate oralmente, di generazione in generazione. Così, a circa cinquant’anni dal più importante rilevamento sonoro di espressività di tradizione orale intrapreso dall’ex Discoteca di Stato su tutto il territorio nazionale, l’ICBSA – Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi del Ministero della Cultura – dà avvio a un ampio progetto di valorizzazione dei patrimoni narrativi e fiabistici di Puglia e Basilicata al fine di di rinnovare la riflessione sul tema della narrativa orale come patrimonio tuttora vitale e contemporaneo e dare impulso a una molteplicità di iniziative, studi e ricerche sul tema, in uno spirito di restituzione ai territori di patrimoni documentari inediti o poco indagati.

 

Tra le attività previste vi sono mostre, laboratori didattici e performance, pensati con l’intento di sperimentare le ricadute dei patrimoni di tradizione orale nei nuovi linguaggi del teatro dell’arte, nell’audiovisivo, nella vita quotidiana, con un ampio coinvolgimento delle comunità locali.

 

Nasce così “Fiabe nei castelli di Puglia“: progetto performativo promosso dall’ICBSA in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Puglia, curato nella drammaturgia e nella regia da Michele Santeramo con la produzione creativa e organizzativa della Fidelio. Interpretate da due talentuosi attori pugliesi, Michele Cipriani e Dalila de Marco, le fiabe saranno raccontate in forma scenica in sei appuntamenti straordinari in luoghi magici come i castelli che punteggiano il territorio pugliese.

 

Le tappe previste attraverseranno la Puglia e avranno luogo all’interno dei suggestivi Castello di Copertino (17 settembre, ore 18); Castello Svevo di Bari (18 settembre, ore 18); Castello Svevo di Gioia del Colle (19 settembre, ore 11); Castello di Manfredonia (24 settembre, ore 16.30); Castel del Monte – Andria (25 settembre, ore 19) e infine Castello Svevo di Trani (26 settembre, ore 11).

 

Secondo Carlo Birrozzi, Direttore dell’ICBSA, «La suggestione messa in scena da Santeramo offre l’opportunità irrinunciabile di far risuonare nella contemporaneità quegli elementi vitali della parola orale, in una sorta di ri-conoscimento che attraversa il tempo e le generazioni e che consente di ripensare le culture locali e il senso delle trasformazioni che hanno segnato tali territori».

 

«Le fiabe servono, costruiscono identità, appartenenza, forniscono strumenti per essere aperti all’incontro, smontano paure, cantano libertà. Il portatore di fiabe è chiunque, è dappertutto, è magicamente dotato di un talento narrativo attraverso cui lascia fluire memorie di fatti e personaggi e ambienti, per farne sempre materia narrativa nuova – spiega Michele Santeramo . Ad ogni racconto la fiaba resta fedele a se stessa eppure si modifica, perché portata dall’esperienza di chi la “dice”. Qui, in questa drammaturgia, era anzitutto necessario rispondere a questa domanda: Chi dice queste fiabe? Chi sono questi due personaggi in scena?

Come spesso mi accade – prosegue –, per provare a risolvere questo problema mi è venuto in soccorso Italo Calvino: le sue Cosmicomiche sono state il punto di partenza per provare a mettere in scena due personaggi assoluti, nati prima del tempo, che non conoscono le fiabe solo perché le hanno sentite raccontare, che le conoscono invece perché le hanno vissute. I due personaggi di questa drammaturgia sono passati, nei secoli e nei millenni, attraverso la verità di quel che dicono: per loro queste non sono soltanto memorie di storie ascoltate, sono anzi vita vera e piena, sofferenza e gioia, salvezza e candore. Sono per loro storie vissute davvero, sudate, abitate, lasciate scorrere sulla pelle. Sono due personaggi legati da un filo strettissimo, da cui tentano di liberarsi ma che li tiene uniti sempre, nonostante le differenze, nonostante tutto. Questi due personaggi – conclude – portano all’attenzione dello spettatore sette fiabe pugliesi. Perché le fiabe servono. Sono necessarie come un tetto quando grandina, come una carezza quando se ne ha bisogno».

 

Il ciclo di spettacoli si inserisce in un complesso di iniziative ampie e variegate che rimandano ad una attività progettuale preliminare realizzata dall’ICBSA di concerto con l’ICCD, l’ICPI, la Direzione Regionale Musei Puglia, la Direzione Regionale Musei Basilicata, l’Università degli Studi della Basilicata, l’Università del Salento, Sapienza Università di Roma e SIMBDEA che intende valorizzare e mettere in rete risorse informative sul patrimonio materiale e immateriale di Puglia e Basilicata, due territori che, fin dagli anni ’50, rappresentano i luoghi privilegiati della ricerca antropologica ed etnomusicologica. Tra gli studi più significativi si ricordano quelli realizzati da Ernesto De Martino e Diego Carpitella, così come le attività di rilevamento dell’AELM – Archivio Etnico-Linguistico e Musicale – dell’ex Discoteca di Stato (oggi ICBSA), nato nel 1962 con lo scopo di documentare le varie forme dell’espressività della tradizione orale. L’AELM oggi custodisce le importanti raccolte di Aurora Milillo e il consistente corpus di fiabe, leggende, storie, indovinelli, basato sulle rilevazioni condotte su tutto il territorio nazionale sotto la direzione di Alberto M. Cirese negli anni 1968-1969 e 1972, in particolare presso quella fascia socio-economica comprendente la cultura dei contadini, dei pastori, degli artigiani, dei marinai e dei montanari.

Attraverso la creazione di archivi digitali e l’attivazione di nuove sinergie, il progetto offre l’occasione per rivitalizzare una molteplicità di corpora di fonti orali di grandissimo rilievo che per vari motivi, e forse in gran parte per Io sviluppo impetuoso della televisione a livello di massa, non sono stati adeguatamente valorizzati né restituiti all’attenzione delle comunità locali: dalle registrazioni sonore e audiovisive disponibili presso gli istituti del Ministero della Cultura fino alle preziose raccolte di tradizioni orali accessibili presso archivi locali o piattaforme digitali.

Il contestuale avvio di nuovi rilevamenti sul terreno in area pugliese e lucana permetterà di rinnovare la riflessione sul tema della narrativa orale, come patrimonio tuttora vitale e contemporaneo.

La sua riproposizione, tanto nei luoghi espositivi quanto attraverso nuove piattaforme conoscitive ed informative, contribuirà a promuovere la conoscenza del contesto antropologico nel quale sono sorti alcuni luoghi della cultura particolarmente significativi. Il fine è anche quello di migliorarne la fruizione turistica e l’intimo dialogo con un paesaggio culturale che trova espressione nelle tracce del lavoro agropastorale e artigianale, nella toponomastica e narrativa orale, nelle pratiche rituali di valore simbolico.

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