Teatri di Bari, il bilancio della prima stagione: 75mila spettatori e più di cinquemila giornate lavorative
Altissima la percentuale di compagnie che hanno trovato spazio sui palchi di Kismet, Abeliano e dell'Officina degli Esordi

Settantacinquemila
spettatori totali fra ospitalità e tournèe, 220 recite,
40 compagnie di cui 24 pugliesi nelle sole repliche serali, il 30% di biglietti venduti on line per
le stagioni serale e ragazzi;5200
giornate lavorative, 343 scritturati tra artisti e tecnici per lo più
pugliesi; 35 laboratori attivati tra i laboratori urbani di Bari – Officina degli Esordi,
Martina Franca – Arte Franca, Gioia del Colle e Turi – Bandeàpart, con una
partecipazione di circa 2000 giovani e non solo e 200 eventi aperti al
pubblico; 10mila studenti coinvolti nel progetto "Dal palcoscenico
alla realtà"; il decentramento nei comuni di Corato e Altamura con
appuntamenti programmati nei teatri storici e l'avviata collaborazione con il
Festival delle Gravine e con i comuni a questo legate.
Sono alcuni
dei numeri della prima stagione firmata Teatri di Bari appena conclusasi.
Riconosciuto ufficialmente come TRIC
Teatro di Rilevante Interesse Culturale a marzo 2015, il consorzio Teatri di
Bari si è andata configurando in prima istanza come casa del teatro pugliese, giovane e non solo. È infatti altissima
la percentuale di compagnie che hanno trovato spazio sui palchi di Kismet,
Abeliano e dell'Officina degli Esordi e in molti casi hanno qui prima provato e
poi debuttato con i loro lavori: artisti già d'esperienza da un lato e realtà
alla prima prova pubblica hanno dato agli spettatori l'occasione di conoscere
un pezzo della cultura teatrale del territorio. Accanto a loro, ospiti
nazionali come Antonio Latella, Fausto Russo Alesi, Punta Corsara, Antonio
Salines hanno reso il cartellone dei Teatri di Bari assolutamente
variegato e capace di
abbracciare un pubblico spesso diverso, per età e interessi.
"É un ottimo risultato che ci
invoglia a fare sempre meglio" dichiara Augusto Masiello, presidente del Tric.
"Il TRIC di Bari deve guardare sempre più alto, puntando a divenire un
riferimento culturale per tutto il Sud Italia da un lato e casa del teatro
pugliese dall'altro. La relazione con le compagnie del territorio
è uno degli aspetti su cui stiamo puntando di più: la nostra regione ha
un patrimonio di competenze artistiche straordinario, le cui eccellenze sono
oggettivamente riconosciute in Italia e Europa. Basti pensare alle tournèe
delle tante compagnie ospiti del nostro Festival Maggio all'Infanzia o a realtà
come i VicoQuartoMazzini, di cui siamo coproduttori dell'ultimo spettacolo Little Italy, invitato a
partecipare al festival internazionale del teatro di Oslo, dedicato a Henrik
Ibsen o agli acclamatissimi Fibre Parallele, cui quest'anno il TRIC ha dedicato
una lunga personale di grande successo" e concludendo Masiello osserva che
"grande merito va dato all'amministrazione Decaro, complice di questo
risultato, capace di intuire le potenzialità del TRIC in un momento comunque di
crisi".
Su questa scorta, dalla direzione
artistica dei Teatri di Bari, Vito Signorile e Teresa Ludovico preannunciano che "anche la stagione 2016/2017 manterrà forte la propensione all'incontro tra i grandi maestri del teatro italiano e la
ricca produzione pugliese. Siamo orgogliosi di essere riusciti a
raggiungere questi primi risultati e di aver soprattutto riscontrato entusiasmo
dai colleghi della nostra regione: il TRIC ha nel suo statuto una missione
precisa relativa proprio all'essere spazio di accoglienza e sostegno alla
creatività pugliese e riteniamo di aver iniziato a centrare con successo questo
obiettivo".
Pensando al futuro, "la nostra
sfida è far diventare la cultura sempre più attrattiva per il mondo
dell'impresa, come motore di sviluppo economico" spiega il
direttore del TRICVincenzo Cipriano, "non possiamo prescindere dal
confronto con le aziende che se non sempre potrà tradursi in sponsorizzazioni
dirette, certamente potrà significare scambi di servizi e competenze".