29 Marzo 2024 - Ore
Cultura e Spettacolo

GLI NFT NELLA MUSICA

I BELLADONNA - ECCO COME FACCIAMO MUSICA PER UNA SOLA PERSONA

Tanti sono stati i workshop e gli incontri in cartellone nel ricco programma di Medimex a Bari ma uno tra i più interessanti seguiti da noi del Team di Node coinvolto nel Progetto AgriCultura, è stato senza dubbio quello dal titolo “Gli NFT nella musica”.

Protagonisti dell’incontro i Belladonna, band originale, indipendente e ‘’multimediale’’, fondata da Luana Caraffa e Dani Macchi, che hanno raccontato cosa vuol dire ‘’vendere’’ la propria musica in NFT.

I Belladonna sono una delle band più ascoltate al mondo su MySpace. Due brani del loro primo album autoprodotto Metaphysical Attraction entrano nei ballot dei Grammy Award del 2009 e la loro musica è stata utilizzata nei trailer di molti film hollywoodiani come Minions, Fantastic 4, Split, Godless, La Torre Nera, Black Panther, e Fahrenheit 11/9 di Michael Moore.

‘’Cosa vuol dire per una band, essere originali stando al passo coi tempi?’’ – Chiede Ernesto Assante, moderatore dell’incontro.

‘’Tutto inizia da una profonda ricerca interiore. – spiega Dani Macchi – Noi viaggiamo sulle onde del tempo ‘’nostro’’ ma allo stesso modo continuiamo a farci influenzare dall’ambiente circostante.’’ 

Si entra così nel vivo del tema “NFT” (se non sai cosa sono, leggi qui).  I Belladonna raccontano il loro trascorso con le case discografiche e spiegano che non sono mai stati davvero originali quando venivano seguiti da major perché perdevano quella ‘’verginità creativa’’ a cui spesso, per stare nel trend, bisogna rinunciare. ‘’Puoi essere pop nel contenuto del tuo brano, ma anarchico nella fruizione’’ racconta Luana Macchi.

Ed è proprio sull’onda di questo pensiero che approdano agli NFT che vedono come ‘’una rivoluzione per essere davvero indipendenti’’, un mondo in cui ‘’la copia disco o la riproduzione streaming non esistono. C’è solo l’originale, prodotto interamente dall’artista o, come in questo caso, dalla band’’.

Infatti, con gli NFT c’è una blockchain, una tecnologia che produce un registro immutabile, che impedisce la condivisione e la copia dell’opera.  Noi diamo la proprietà di un master al cliente, i diritti della scrittura del brano però sono nostri, quindi il guadagno è un 50/50”. – conclude Dani Macchi – “Abbiamo sempre prodotto 50-100 brani l’anno e non ci costa nulla condividere uno di questi progetti con una persona interessata alla nostra musica e con gli NFT, possiamo farlo, riuscendo anche a sostentarci”.

© Riproduzione riservata

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