Ilva: chiusa l'inchiesta per disastro ambientale, indagato anche Vendola
Il governatore di Puglia "addolorato ma sereno". La videolettera
Ci
sarebbe anche il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, tra gli
indagati dell’inchiesta per disastro ambientale a carico dell’Ilva. Secondo
quanto indicato negli atti dell’accusa nei mesi scorsi Vendola avrebbe tentato
di "destituire" Giorgio Assennato, il Direttore Generale di Arpa
Puglia, figura sgradita all’azienda.
Militari della Guardia di Finanza di Taranto
hanno iniziato a notificare in Puglia e in altre zone d’Italia l’avviso di
chiusura delle indagini preliminari a 53 indagati dell’inchiesta per
disastro ambientale a carico dell’Ilva. Tra i destinatari del provvedimento, dirigenti,
funzionari e politici. I reati contestati agli indagati vanno dall’associazione
per delinquere finalizzata al disastro ambientale all’avvelenamento di sostanze
alimentari, all’emissione di sostanze inquinanti con violazione delle normative
a tutela dell’ambiente.
L'avviso di chiusura delle indagini sull'Ilva è
stato ricevuto anche dal sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, formalmente
indagato dall’aprile scorso, quando fu firmata la proroga di 6 mesi dell’inchiesta
'Ambiente svenduto”. A lui viene contestato il reato di abuso e omissioni in
atti d’ufficio. Per l’accusa, non si sarebbe adoperato con le necessarie misure
per tutelare la salute dei cittadini.
Tra gli altri destinatari dell’avviso di
chiusura delle indagini preliminari anche l’ex assessore regionale alle
Politiche giovanili e attuale deputato di Sel Nicola Fratoianni, l'attuale
assessore regionale all’Ambiente ed ex magistrato Lorenzo Nicastro (Idv), il
consigliere regionale del Pd Donato Pentassuglia, il capo di gabinetto del
presidente Vendola, Davide Pellegrino, il dg e il direttore scientifico
dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato e Massimo Blonda, l’ex capo di gabinetto di
Vendola, Francesco Manna, e il dirigente del settore ambiente della Regione
Puglia Antonello Antonicelli.
Il provvedimento è stato firmato dal procuratore della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio, dal procuratore aggiunto, Pietro Argentino, e dai sostituti procuratori Mariano Buccoliero, Giovanna Cannarile, Remo Epifani e Raffaele Graziano. Quest’ultimo è titolare di due fascicoli d’inchiesta relativi ad incidenti mortali verificatisi all’Ilva di Taranto, fascicoli che sono stati inglobati nell’inchiesta-madre che oggi è stata chiusa.