Le condizioni di vivibilità nel Cie di Bari sono inaccettabili. Non ci sono tende, nessuna aerazione, servizi igienici al limite della decenza, assenza totale di attività sociali e didattiche. Tutte le perizie depositate finora lo confermano. Quella del Tribunale di Bari e quella del Comune oltre alla prima scattata dopo un procedimento nato dalla class action proposta dagli avvocati Luigi Paccione e Alessio Carlucci sulle condizioni del Centro di identificazione di Bari.
Tutti sono hanno riscontrato una serie di mancanze e inosservanze che neppure interventi di messa a norma della struttura, sono riusciti a colmare
Per esempio, si legge nella perizia disposta dal Tribunale, sono “ancora troppo pochi e i box doccia e i vasi alla turca” che vengono utilizzati come servizi igienici. Oppure “non esiste un sistema di oscuramento, anche parziale delle finestre delle stanze alloggio”. Non ci sono tende, quindi, ed è difficile riposare. “Le dimensioni della sala mensa sono rimaste inalterate, pertanto inferiori a quelle indicate nelle linee guida, così come non risulta incrementato il numero delle aule per le attività occupazionali, didattiche e ricreative”. E, si legge ancora: “Per quanto riguarda il suggerimento di incrementare le strutture e attrezzature sportive, queste sono rimaste invariate, in attesa della realizzazione di un secondo campo polifunzionale”. “In conclusione – termina la relazione – gli interventi effettuati al Cie hanno comportato soltanto un modesto miglioramento rispetto a quanto constatato nelle precedenti indagini, pertanto non sufficiente per un significativo miglioramento delle condizioni di vita degli occupanti”.
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