Operatori
di un call center pagati da 1 a
3,60 euro ad ora. Accade a Taranto, dove la Slc Cgil ha denunciato casi di
sfruttamento definiti “fuori dalla normativa nazionale e dagli accordi”
nonostante “le reiterate denunce e gli esposti inviati agli organi ispettivi
del lavoro”.
Si tratta "di lavoratori - spiega il segretario generale
della Slc di Taranto Andrea Lumino - che, rispetto agli accordi nazionali,
hanno una tipologia contrattuale esclusa anche dal Jobs Act che prevede un
'periodo di prova' su un contratto a progetto con retribuzione variabile tra 1
euro e 3,60 per ogni ora di lavoro".La retribuzione "prevista a livello nazionale - aggiunge
Lumino - è di 6,51 euro. Inoltre questi lavoratori non usufruiscono degli
aumenti del contratto e non hanno nessun indennizzo sulla malattia. Lascia basiti scoprire che il committente di questo call center sia H3G che
annovera tra i suoi dirigenti il presidente di Asstel, associazione di
Confindustria".