“Ancora una volta sono stati rubati ulivi di oltre 300 anni
in un fondo olivicolo a Giovinazzo, espiantandoli in modo da garantirne la
sopravvivenza, allo scopo di abbellire evidentemente le ville di chissà chi. In
campagna gli agricoltori non ne possono più”, è l’ennesima denuncia del
Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alla notizia del furto con
‘assoluta destrezza’, considerata la mole degli alberi ‘scippati’, per cui
l’imprenditrice olivicola danneggiata ha sporto regolare denuncia ai
Carabinieri di Giovinazzo.
“Per questo abbiamo richiesto un incontro con l’Assessore
regionale all’Agricoltura Di Gioia e con l’Osservatorio sulla criminalità
nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare di Coldiretti – continua il
Presidente Cantele – per individuare un percorso di radicale riorganizzazione
degli attuali Consorzi di Vigilanza Campestri, strutture che per vocazione, fin
dalla loro costituzione, hanno svolto il ruolo di presidio delle aree rurale,
in modo che il territorio sia maggiormente presidiato e auspicando la
prosecuzione del percorso già intrapreso di accorpamento dei Consorzi minori al
fine di incrementare ed ottimizzare il servizio di vigilanza campestre reso
all’utenza e un coordinamento delle attività di presidio e vigilanza tra le
forze dell’ordine e la Federazione regionale dei Consorzi di Vigilanza
campestre che annovera 2 consorzi a Taranto, 1 a Brindisi, 4 a Lecce, 12 a
Foggia, 8 nella BAT e 30 a Bari”.
“Stiamo sensibilizzando gli agricoltori sull’importanza di
sporgere regolare denuncia – aggiunge Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti
Puglia – per aiutare le forze di polizia ad analizzare dove si registrano in
più larga misura i fenomeni criminosi, quando avvengono i furti, quali sono i
mezzi e i prodotti maggiormente appetibili e come è strutturata la ‘filiera’
della ricettazione per economizzare le attività di polizia, rassicurando le
vittime circa l’anonimato della denuncia”.
Pochi giorni fa a Santo Spirito in provincia di Bari è
stato denunciato l’ennesimo taglio selvaggio di 40 ulivi secolari – aggiunge
Coldiretti Puglia – che ha segnato la fine dell’attività olivicola del giovane
olivicoltore vittima del vile atto.
“In Puglia è in atto una vera e propria strage – conclude
il Direttore Corsetti – ad opera di gruppi criminali che tagliano gli ulivi
secolari di inestimabile valore o per rivendere la legna o per rispondere alla
richiesta di ulivi secolari per abbellire le ville”.
Il fenomeno della micro criminalità nelle aree rurali
pugliesi – continua Coldiretti Puglia – è divenuto pressante e pericoloso, con
furti di olive, mandorle, rame e mezzi agricoli, fenomeni estorsivi con il
taglio dei ceppi di uva o ulivi millenari, masserie, pozzi e strutture
letteralmente depredate, chilometri e chilometri di fili di rame, letteralmente
volatilizzati lasciando le imprese senza energia elettrica e possibilità di
proseguire nelle quotidiane attività imprenditoriali, fino alle infiltrazioni
mafiose che monopolizzano, condizionano e si appropriano di vasti comparti
dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza
e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma – conclude
Coldiretti Puglia – compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza
dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei
prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy.