Sì al referendum anti-trivelle, il governatore Michele Emiliano: 'La campagna referendaria parte oggi stesso' (VIDEO)
Rispondendo alle domande sul dibattito interno al PD: 'Renzi sia contento. Quando il popolo irrompe sulla scena della democrazia, chi è iscritto al Partito Democratico deve essere contento per definizione'

Il presidente della
Regione Puglia Michele Emiliano ha commentato l’ammissione del referendum
contro le trivellazioni al largo delle regioni del Sud Italia da parte della
Corte Costituzionale: “Si tratta di un referendum eminentemente politico, che
tende a spingere il Governo a elaborare una politica energetica e a dire se in
questa politica energetica debbano o meno avere un ruolo le ricerche di
idrocarburi e, in particolare, l’eventuale sfruttamento dei pozzi ritrovati,
cosa che il governo ancora non ha fatto.
Nel frattempo, in attesa
di questa risposta, le Regioni hanno chiesto al popolo italiano di decidere se
ritengono che la ricerca di idrocarburi e l’eventuale sfruttamento dei pozzi
sia necessario all’economia italiana”.
“Abbiamo l’occasione –
continua il governatore -di fare una bella discussione, finalmente, sulle cose
veramente importanti, sino ad ottobre quando si svolgerà il referendum, per
capire qual è il destino energetico del nostro Paese. Mi auguro dunque che la paura della
coincidenza di questo referendum con quello sulle riforme costituzionali non
stronchi questa discussione. Certo, il Governo può fare un’altra norma
"uccidi-referendum" e mi auguro, a questo punto, che la eviti, perché
la campagna referendaria partirà oggi stesso e bisogna evitare che gli italiani
pensino che di queste cose non si può discutere nel nostro Paese”.
“Lo faremo con i Consigli
regionali, ai quali faccio le mie congratulazioni, perché sono i veri promotori
del referendum. I Consigli regionali per
la prima volta nella storia di Italia hanno capito che basta che cinque di essi
non siano d’accordo su una legge dello Stato perché sia possibile chiedere il
parere ai cittadini. E questa possibilità va utilizzata anche per altre leggi,
perché spesso i governi legiferano senza un adeguato coinvolgimento dal basso
degli organismi intermedi e più in generale dei partiti”.
E rispondendo alle domande
dei giornalisti sul dibattito interno al PD ha aggiunto: “Il presidente Renzi deve essere contento. Quando il popolo
irrompe sulla scena della democrazia, chi è iscritto al Partito Democratico
deve essere contento per definizione”.