Giovani generazioni, istruite e con voglia di fare tanto, danno vita ad un epocale ritorno al mestiere della terra. Si tratta di una passione trasversale, ma sentita maggiormente da giovani e donne.
La notizia è che sono 30mila i giovani che tra il 2016 ed il 2017 hanno presentato domanda per l’insediamento in agricoltura, con ben il 61% concentrato al Sud e nelle Isole e dunque anche in Puglia.
Secondo i dati regionali dei Piani di sviluppo rurale (Psr), elaborati da Coldiretti, in testa c’è la Sicilia con 4700 domande, seguita da Puglia (4540), Toscana (2763), Sardegna (2.707) e Calabria (2.110) nelle prime cinque posizioni.
Il ritorno alla terra significa senz’altro nuova occupazione e sistemazione, ma significa anche e soprattutto recupero e maggiore tutela del territorio. Significa educazione al valore del cibo per una cultura del recupero alimentare, di una sana alimentazione e di una produzione ortofrutticola eco sostenibile.
Insomma i giovani pugliesi impegnati in agricoltura, con la loro forza creativa e la loro esigenza di modernità, nei prossimi anni saranno attori principali nel processo di sensibilizzazione contro lo spreco degli alimenti e per l’eliminazione degli squilibri esistenti a livello nazionale e internazionale nell’accesso al cibo.
Campagna di sensibilizzazione della