'L'8 marzo non si
festeggia: vogliamo vivere! - Contro i femminicidi fermiamo le
disuguaglianze'
Queste le parole
riportate dalle studentesse e dagli studenti sullo striscione che sventola da
Palazzo del Prete all'Università di Bari, per riportare l'attenzione contro
l'ondata di femminicidi che sta colpendo il Paese, con più di una donna
uccisa ogni settimana.
Anche quest'anno, come
ogni anno e ogni giorno, si celebra l'otto marzo contro le disuguaglianze e la
violenza di genere, inasprite dalla crisi pandemica e dal lockdown.
Ieri mattina a largo
Giannella Zona Franka, Mixed LGBTI, il sindacato CGIL Bari e tante altre
associazioni del territorio hanno promosso una iniziativa, una piazza contro la
violenza dei femminicidi, quella dei licenziamenti ed ogni altra forma di
discriminazione sulle donne. Un grido unanime nella lotta al patriarcato.
"Collaborare tra
associazioni e con le istituzioni nella lotta alla violenza di genere
soprattutto a partire dalla cultura e dai giovani è un primo passo per
sradicare il fenomeno dalla radice in ogni ambito e in ogni sua forma, dai
contesti privati a quelli pubblici" dichiara Carolina Velati, Zona
Franka.
Inoltre, sempre su
richiesta delle associazioni, l'amministrazione ha illuminato la fontana di
Piazza Aldo Moro di fucsia per ricordare le vittime del femminicidio e
denunciare questa violenza, affinché funga da monito per una lotta che renda la
società realmente eguale. Un simbolo affinché tutti comprendano la necessità di
essere sempre attenti su questi temi, e creare ambienti (sui posti di lavoro,
nel proprio privato...) in cui chi subisce la violenza domestica si possa
sentire sicura e supportata.