Antonio nel suo nuovo mondo
Un racconto inedito di Maria Grazia Pani in memoria di Antonio Megalizzi

C’era una volta,
un bambino di nome Antonio, che sognava di
viaggiare e di diventare esploratore.
Antonio leggeva i libri
di avventure e guardava con curiosità le immagini delle grandi città del mondo
che un giorno, da adulto, avrebbe visitato.
Intanto gli anni
passavano, lui cresceva e il suo desiderio di conoscere cresceva con lui.
Amava stare insieme ai
suoi amici, ridere, scherzare e, soprattutto, gli piaceva moltissimo ascoltare
la radio. Quella scatoletta nera da cui uscivano voci e musica lo affascinava. Più
dei computer, più delle immagini, più di ogni cosa.
Cosa farò da grande? Si
chiedeva. Ecco! Ora lo so! Voglio diventare…un giornalista radiofonico! Parlare
a tutti, far ascoltare la mia voce, raccontare…Sarò un bravo speaker! Mi
impegnerò al massimo per riuscirci.
Così Antonio decise di
studiare le lingue: inglese, francese, tedesco e quando compì diciotto anni si
iscrisse all’Università. Si dedicò con entusiasmo alla politica, alle relazioni
internazionali e coltivò il sogno dell’Europa, come simbolo di libertà.
Ci credeva. Ci credeva
fortemente. Fino in fondo. Senza esitazioni. Si laureò in Scienze della
comunicazione e cominciò a viaggiare.
Pian piano il suo sogno
cominciò a realizzarsi. Antonio si tuffò nella sua brillante carriera di
giornalista radiofonico e finalmente poté raccontare a tutti la sua Europa.
I suoi pensieri correvano
veloci sulle onde radio e la sua intelligente ironia, tratto distintivo di
quella personalità forgiata negli anni dalle letture e dagli studi, arrivava
alle orecchie di chi lo ascoltava con pungente simpatia. La sua coscienza
critica era coraggiosa e luminosa. La voglia di conoscere come una fiamma
continuava ad ardere dentro di lui.
Finalmente poteva
esplorare il mondo, proprio come aveva sognato da bambino!
Un giorno preparò come
sempre la sua valigia, poche cose, bagaglio a mano, e partì per Strasburgo,
dove avrebbe seguito un importante assemblea del Parlamento Europeo, per
raccontarla nella sua trasmissione radiofonica.
Antonio stava bene
insieme agli amici della troupe radiofonica, amava lavorare in armonia.
Dopo il lavoro perché
non facciamo un salto ai mercatini di Natale? – propose qualcuno.
Ma si, dai, andiamo!
L’aria era fredda, ma
le luci della città sembravano riscaldarla. L’atmosfera magica dei mercatini
aveva il sapore delle cose belle e Antonio per un attimo ricordò quel Natale in
cui da bambino aveva avuto in regalo un mappamondo luminoso. Quante ore
trascorse a tracciare col dito gli immaginari itinerari dei suoi viaggi
avventurosi!
Sorrise osservando un
bambino che giocava con un piccolo aeroplano di legno fingendone il volo.
Bruuuuuum!!!!
E, sorridendo, Antonio
sentì un dolore nella testa. Il piccolo aeroplano era caduto.
Un uomo venuto
dall’inferno per portare il terrore gli aveva sparato.
In un attimo, senza
alcun motivo, tutti i suoi sogni erano al suolo.
Ma il suo coraggio era
lì, in piedi, come sempre.
Quando riaprì gli
occhi, Antonio vide un luogo che non aveva mai visto, su nessun libro, in
nessun video, in nessuna fotografia. Un luogo meraviglioso che non avrebbe mai
potuto nemmeno sognare.
Capì immediatamente
quando vide andare verso di lui un bambino con il piccolo aeroplano che aveva
visto a Strasburgo.
“Vuoi giocare con me?”
chiese il bambino
“Mi piacerebbe
moltissimo”, rispose Antonio.
E si allontanarono insieme, esplorando un nuovo
mondo.