Chi sostituirà Mario Draghi come Presidentedella BCE?
Dopo 8 anni, il mandato di Mario Draghi da presidentedella BCE (Banca Centrale Europea) scadrà il 31 ottobre 2019. Questo lascerà la politica finanziaria della zona euro in una posizione vulnerabile, e il nuovo presidente dovrà affrontare importanti sfide esterne, oltre a bilanciare le crescenti tensioni interne.
Chi sostituirà Draghi e quale impatto potrebbe avere sul mercato? Diamo un’occhiata.
Quanto è importante il Presidente della BCE?
Il Presidente della BCE dirige il consiglio direttivo, il comitato esecutivo e il consiglio generale. Insieme ad altri funzionari della banca, è responsabile della definizione della politica monetaria dell’area valutaria, che attualmente conta 19 membri. È anche il rappresentante ufficiale alle riunioni internazionali, come il G20.
Dal 2014 la BCE è stata la principale autorità di vigilanza delle banche della zona euro. Ha chiesto aumenti di capitale per i finanziatori e non ha temuto di chiudere gli istituti finanziari in fallimento. La BCE svolge anche un ruolo importante nel plasmare il futuro della zona euro. Molti trader seguono ilcalendario economico Vestle e altre risorse in preparazione delle dichiarazioni e degli annunci del presidente.
Ogni parola che usa viene pesata, controllata e sezionata. Anche il colore della sua cravatta è comunemente discusso dai giornalisti come possibile indicatore che segnala la futura politica monetaria. Mentre stavano (probabilmente) scherzando, il fatto è che hanno anche notato che il cambiamento di colore è un’indicazione dell’importanza del presidente.
La verità è che il presidente della BCE ha molto potere e richiede non solo comprensione finanziaria, ma anche comprensione politica ed eloquenza.
Draghi non sarà facile da sostituire
Per 8 anni, Draghi ha affrontato le molte difficoltà che comporta la creazione di una politica monetaria unificata per 19 stati molto diversi tra loro, che non sempre vanno d’accordo e spesso hanno agende diverse. Lo ha fatto in un momento in cui sia i partiti nazionalisti che populisti si sono rafforzati, la crisi dell’immigrazione ha messo sotto pressione l’eurozona e l’amministrazione Trump si è ritirata dal coinvolgimento internazionale.
Draghi ha promesso di “fare tutto il necessario” per mantenere l’euro ed è uno dei principali fattori che hanno sostenuto la moneta durante la crisi del debito sovrano del 2011-2012. Sotto il suo regno, la BCE ha iniziato a sorvegliare le banche, ad adottare misure di allentamento quantitativo e ad esercitare un forte controllo sulle questioni finanziarie dell’euro.
La situazione si complica ulteriormente, poiché quest’anno altri due membri del comitato esecutivo composto da sei membri lasciano la metà del principale team monetario della BCE per essere sostituiti in meno di un anno. Tutto ciò avverrà in quanto l’economia della zona euro deve far fronte a un rallentamento della crescita economica.
Chi lo sostituirà?
Tra i candidati principali figurano Jens Weidmann, attuale presidente della Bundesbank, e François Villeroy de Galhau, che è l’attuale governatore della Banque de France, ma ci sono moltialtri possibili contendenti. Mentre sono certamente esperti e degni, alcuni si chiedono se qualcuno di loro ha la stoffa per riempire le grandi scarpe di Draghi, e si chiedono se godano dello stesso livello di sostegno da parte dei leader europei.
Un’altra domanda è: può servire altrettanto bene un presidente della BCE più sobrio e meno attivista, lasciando più spazio agli altri responsabili politici per intervenire?
Come reagirà il mercato?
Non è difficile valutare che la sostituzione del principale policy maker dell’euro potrebbe avere un impatto importante sull’euro, ma il cambiamento potrebbe anche influenzare gli indici europei, le azioni europee e numerosi altri strumenti. Qualsiasi informazione sui principali candidati può dar luogo a reazioni di mercato, anche prima che venga presa la decisione finale. La vera domanda non è se il mercato reagirà, ma come.
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