
È tempo di bilanci in casa Bari dopo il fallimento della
stagione appena conclusa. I biancorossi non sono riusciti a conquistare l’ottavo
posto dicendo così addio al sogno chiamato playoff. Una annata cominciata in
affanno, con l’arrivo di Roberto Stellone poche settimane prima del ritiro
estivo, e terminata in maniera negativa con una squadra incapace di rispondere
agli stimoli di Stefano Colantuono.
“È stato un campionato strano – spiega il direttore sportivo Sean Sogliano in
conferenza stampa - il rendimento della squadra è stato altalenante. Negli ultimi
due mesi la squadra ha fatto male, non è riuscita ad essere all'altezza della
situazione e a raggiungere l’ottavo posto. Tuttavia il Bari ha battuto le
quattro finaliste dei playoff durante il corso del campionato. Questo è un dato
che può non essere importante ma che mi convince a pensare che questa squadra
poteva centrare l'ottavo posto”.
Il ds biancorosso ha sempre “messo la faccia” nei periodi
più bui dell’anno e oggi ha confermato la sua permanenza a Bari per ripartire: “Sono
qui per prendermi le colpe, abbiamo cercato di conquistare la serie A ma non ci
siamo riusciti. Credo che la colpa della mancata promozione sia da attribuire a
tutti. In queste situazioni è molto più facile andare via che rimanere –
prosegue-, non resto di certo a Bari per via del contratto, in vita mia ne ho
stracciati tanti. Ho voglia di lavorare qui, me lo ha chiesto anche il
presidente Giancaspro che in questo momento ha bisogno di aiuto”.
Ma cosa non ha davvero funzionato nel Bari costruito da
Sogliano? Il ds ha una idea ben precisa: “Fino a due mesi fa la squadra poteva
tranquillamente arrivare tra le prime otto – spiega il direttore – sono convito
che il crollo è arrivato poiché abbiamo speso troppo a livello nervoso durante
il campionato. Siamo così arrivati scarichi nella parte finale della stagione”.
Il ds è arrivato a Bari qualche giorno dopo la scelta del
tecnico Stellone. Sogliano ha così spiegato il suo rapporto con l’allenatore ex
Frosinone, che in una intervista ha dichiarato di aver avallato le scelte del
direttore biancorosso: “Io sono a posto con la coscienza – spiega – ciò che
penso di una persona non lo dico in una sala stampa. Su Stellone posso soltanto
dire che abbiamo una mentalità completamente diversa. Se ho commesso degli
errori l’ho fatto in buona fede, nella mia vita metto il lavoro al primo posto”.
Sogliano si è soffermato anche sull’esperienza
con Stefano Colantuono: “Non abbiamo mai avuto problemi, ho cercato di
aiutarlo. Inizialmente ci ha dato una grande mano, alla fine le cose non sono
andate bene. Non mi ha ringraziato prima di andare via? Non lo ha fatto perché
aveva già citato il presidente come rappresentare della società”.
Archiviata la stagione appena terminata, adesso è tempo
di cercare un nuovo allenatore: “Vorrei avere un nuovo tecnico già oggi –
spiega Sogliano – ma ci vuole pazienza. Il nuovo mister deve dare una mentalità
precisa e un gioco propositivo, creando così una squadra che possa divertire i
baresi. Dovremo costruire una rosa che non illuda i tifosi ma che giochi tutte
le partite per fare risultato”.
Dopo l’esonero di Roberto Stellone e la fine del
contratto di Colantuono, Sean Sogliano resta il punto di riferimento del Bari
di Cosmo Giancaspro. Una responsabilità in più per il direttore che avrà il
compito di rimettere insieme i cocci di una stagione anonima e creare una
squadra competitiva per affrontare il prossimo campionato di serie B: “Sono
contento che i tifosi si aspettino tanto da me – prosegue il ds – tuttavia mi
aspetto una critica onesta. Bisogna rispettare le difficoltà di un direttore
sportivo che arriva a Bari dopo sette anni di Serie B. Trovo ingiustificata la
pressione della piazza nel conquistare la promozione. In questo momento siamo
una società di Serie B. Non siamo in grado di promettere la promozione,
tuttavia abbiamo voglia di lavorare e fare il massimo per questi colori.
Partiamo a fari spenti, promettere la serie A in questo momento è da persone
poco sincere”.
I giocatori in rosa avranno un ruolo fondamentale per
ripartire: “Disponiamo di calciatori che hanno mercato in questa categoria –
conclude Sogliano – il problema nasce quando qualcuno rifiuta il trasferimento.
Riguardo al budget, sono abituato a lavorare con quello che mi mettono a
disposizione. Anche quest’anno non siamo mai usciti dalle cifre stabilite. Il
mercato può metterci di fronte a delle opportunità come ad esempio l’operazione
che ha portato Floro Flores in biancorosso. Quando individueremo il nuovo
allenatore parleremo dei giocatori presenti in rosa e capiremo chi può essere
utile alla causa e chi invece sarà inserito nella lista dei partenti”.