10 Maggio 2024 - Ore
Politica

Vendola non si ricandida alla Regione Puglia, l’annuncio tra le lacrime

Commosse decine di militanti, Sel appoggerà Dario Stefàno

Parla Vendola e qualcuno nell’assemblea regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, piange. Perché non sarà finito il ciclo politico di Nichi Vendola ma, il suo ruolo di governatore della Puglia, quello sì. E non è cosa da poco.
Vista da Vendola, l’esperienza dei dieci anni alla guida della Regione, è stata quella in cui “eravamo un’infezione rivoluzionaria da debellare, come mi disse un ministro. Ed invece abbiamo puntato sulla cultura e sull’innovazione”.
“Ero guardato come uno strano animale da ingabbiare, ma ho usato l’attenzione nei miei confronti per parlare di Puglia ovunque”, spiega il leader di Sel dopo aver decantato i risultati raggiunti.
Ora addio speranze per qualche “Compagno” di rivederlo nel 2015 a tentare il tris alla guida della giunta regionale.
Vendola ha deciso: sosterrà il senatore Dario Stefano alle primarie del centrosinistra del 30 novembre prossimo. E così farà quasi tutta Sel nonostante i mugugni di qualcuno per la fuga in avanti di Stefano che l’altro giorno ha annunciato di voler essere della partita. “Bisogna liberarsi dall’idea della mia insostituibilità”, puntualizza Vendola a cui ora tocca tessere le lodi dell’ex assessore regionale all’Agricoltura (“ha portato i giovani in campagna”; “non esistevamo nel mercato enologico”) capace di – sono ancora parole del presidente della Regione – “cambiare il volto della Giunta per le Autorizzazioni a procedere del Senato” (di cui Dario Stefano è presidente e dal cui scranno ha gestito la vicenda della decadenza di Berlusconi da Palazzo Madama, ndr).
Vendola ha parole anche per i candidati del Partito democratico per le Primarie: Michele Emiliano, Guglielmo Minervini e Elena Gentile (gli ultimi due non ancora ufficialmente nella contesa) ma chiarisce: “Le Primarie non siano una mozione di affetti”. Come a dire: non valgono le simpatie, valgono le regole, quelle della politica. E dunque mette in guardia: “Le Primarie servano a mettere al bando i trasformismi nel centrosinistra. Mi impegno a vigilare affinché siano giorni in cui il centrosinistra abbia un’identità limpida rispetto alla cattiva politica”.
Finito il ruolo di custode della integrità morale della coalizione, Vendola promette che sosterrà qualsiasi candidato presidente vincente la sera del 30 novembre. Prima però il governatore, a regole delle Primarie già discusse, avanza un’ipotesi difronte allo scenario di candidature molteplici nel Pd. L’ipotesi lanciata da Vendola durante l’assemblea regionale del suo partito è quella di Primarie con doppio turno. Il ballottaggio, però, è stato già escluso dai partiti dell’alleanza. Se ne riparlerà?
Altro quesito: cosa farà Vendola dopo il 2015, quando le urne decideranno il suo successore? Lui si affida alle parole di san Paolo che disse: “Alla fine della mia vita ho tenuto fede e combattuto la battaglia”. Per Vendola la massima cambia nel finale: “Io mantengo fede e continuo a combattere la mia battaglia”.

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