
"La sentenza della Corte costituzionale che è intervenuta sul decreto
legge del governo Renzi che impediva ai magistrati di bloccare gli impianti
industriali pericolosi per la vita degli operai in nome delle esigenze
produttive deve essere accolta con soddisfazione dalla comunità pugliese nel
ricordo di Alessandro Morricella, operaio Ilva morto a causa dei difetti e
della scarsa manutenzione degli impianti del siderurgico tarantino”. Così il
governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, commenta la decisione della
Corte costituzionale che ha dichiarato incostituzionale il decreto “salva-Ilva”
che sancì la riapertura di un altoforno poco dopo l’incidente mortale che coinvolse
un operaio del siderurgico.
“Quel decreto fu la risposta incostituzionale del Governo alla famiglia
Morricella ed ai suoi compagni di lavoro – continua Emiliano -. La Regione
Puglia tentò in ogni modo di chiedere al Governo di non emettere quel decreto. Quello
fu il primo terreno di scontro tra la Regione Puglia e il Governo sull'Ilva e
sulla prosecuzione della tecnica dei decreti per soffocare il diritto alla
sicurezza e alla salute dei cittadini tarantini. Spero adesso che la Corte
Costituzionale possa al più presto riesaminare tutti gli altri decreti che
consentono all'Ilva ed ai suoi gestori di continuare a inquinare senza pagare
risarcimenti e senza rispondere ai giudici. L'inutile decorso dei termini
dell'Aia e la loro proroga nel Dpcm che aggiudicava la fabbrica al nuovo acquirente
sono parimenti incostituzionali, a causa della irragionevolezza della proroga
suddetta che il Governo ha concesso ai suoi stessi commissari”.
“Se sarà necessario – conclude Emiliano - faremo valere tale
incostituzionalità davanti al Tar del Lazio dove la Regione Puglia riassumerà
la causa avente ad oggetto tale Dpcm.
Nel nome di tutti quei lavoratori che sono stati vittime di quella fabbrica
e dei cittadini di Taranto che devono vedere rispettato il loro diritto
inviolabile alla salute e alla vita".