20 Aprile 2024 - Ore
Donna

Pensieri di una mamma che ‘sta crescendo’

Nel giorno della Festa della Mamma le riflessioni della Giudice Angela Arbore

Sono Madre.. di due ragazze: Miriam di 20 anni ed Elena di 15. Eppure ancor oggi, se mi guardo indietro, se per un momento mi “astraggo” da me stessa…sorrido un po’ sarcasticamente e mi dico :”tu….madre!! ”Già, perchè nei miei progetti di adolescente imbranata, complessata, irrimediabilmente secchiona, quello della maternità, lo confesso, proprio non era presente..
C’era l’impegno dello studio, il sogno e l’obiettivo del lavoro che fortunatamente faccio , la voglia di una vita piena nel mondo, con i viaggi, le letture, la presenza numerosa degli amici… forse non c’era neanche un marcato desiderio della famosa “stabilità affettiva”.
Ed invece…eccomi madre..
Un dono la Maternità…che tante ricercano invano con dolore ( e tante –troppe- sono le esperienze a me molto care e vicine )…e che invece arriva , in modo inaspettato , per me. E da quando accogli tra le braccia le tue “pupattole”…allora l’ orizzonte si rovescia, l’ ordine delle cose si sovverte…e…provi ( a me è capitato proprio così) …un’irresistibile voglia di fuga.
Si, perché capisci che sei entrata in una condizione “irreversibile”, che non si può rispedire al mittente , che fa dire sorridendo al tuo medico :”hai voluto la bicicletta….”. Vai allora con i sensi di inadeguatezza, la scoperta di immense tue fragilità, una inspiegabile malinconia stridente con lo stereotipo della maternità super felice … e i tanti interrogativi sullo impegno verso queste esistenze generate. Che poi sono dimensioni che non ti abbandonano quando le tue figlie crescono, quando comunque ti accorgi che, anche grazie al loro padre col quale cerchi sempre di fare “lavoro di squadra”, non hai poi fatto un cattivo lavoro (anche se tutto è ancora “in progress“), che ne è valsa la pena anche quando nei loro temi di scuola se sei stata descritta come mamma “buffa” e “potente”, che si arrabbia quando una di loro sporca i tuoi fascicoli… Senza voler parlare poi del rapporto tra mamma e figlia femmina…., e scomodare le varie analisi psicologiche..
E oggi che oramai loro non ti appartengono praticamente più…( in realtà bisogna convincersi che mai sono state Tue e che non basta incorniciarsi le riflessioni di Tagore sui figli per capirlo..) vorresti che pensassero ( magari anche leggendo queste tue righe sconclusionate ) ad una mamma che sta “crescendo”, e che a volte prova una struggente,indicibile, nostalgia di un
ditino che si stringe al suo, di due braccia intorno al collo.

p..s.: infine mi va di fare “outing”: odio la serie televisiva “Una Mamma per Amica!

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