19 Aprile 2024 - Ore
Cultura e Spettacolo

‘Tu non conosci il Sud – e la chiamano estate’ prosegue con Gabriella Genisi, Luca Bianchini e Tommy Dibari

Gli appuntamenti sono in programma nel Parco Archeologico di San Pietro, adiacente al Museo Archeologico di Santa Scolastica

Una serata all’insegna del racconto. È questo il filo conduttore del terzo appuntamento di Tu non conosci il Sud  – e la chiamano estate 2020, il progetto multiculturale coprodotto dalla Città Metropolitana di Bari e da Veluvre – Visioni Culturali, in collaborazione con l’associazione Tu non conosci il Sud e la Libreria Laterza, con il patrocinio del Comune di Bari e della Fondazione Vincenzo Casillo, con il contributo della Presidenza del Consiglio Regionale della Puglia

Due momenti distinti nella stessa serata, come di consueto per questa edizione della manifestazione, domani, mercoledì 29 luglio, nel Parco Archeologico di San Pietro, adiacente al Museo Archeologico di Santa Scolastica (ingresso da Piazza San Pietro, Barivecchia), una location che sta riscontrando il consenso del pubblico barese, contento di aver scoperto un luogo della città fino a poco fa del tutto avulso dal circuito degli eventi culturali.

Si inizierà alle 19.30, con la presentazione del libro a cura della Libreria Laterza: Pietro Mennea. L’uomo che ha battuto il tempo (Cairo Editore) di Tommy Dibari che converserà con Cardenia Casillo, consigliere delegato della Fondazione Vincenzo Casillo. Alle 21.30, gli scrittori Gabriella Genisi e Luca Bianchini, incroceranno le loro narrazioni e il loro sguardo letterario sulla Puglia, nel dialogo La Puglia è un racconto, condotto dalla giornalista Annamaria Minunno.  

Gli incontri sono a ingresso gratuito, previa prenotazione obbligatoria sul sito veluvre.it (per i due appuntamenti occorrono due prenotazioni distinte).

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Info: info@veluvre.it;

 

Pietro Mennea. L’uomo che ha battuto il tempo di Tommy Dibari

Tutti sanno che è stato l’unico velocista bianco in grado di detenere un record del mondo, nei 200 metri, per oltre 6000 giorni. Ma com’era l’uomo Mennea? Introverso? Sì, forse agli occhi di chi l’ha conosciuto solo superficialmente; ostinato? Pure. Anche se tutti conoscono il duro lavoro e la ferrea tenacia che l’hanno sostenuto ai massimi livelli sportivi per oltre vent’anni. Un ritratto del tutto originale del grande sportivo di Barletta, che racconta come da ragazzo del Sud, con la sola forza di volontà e la costante applicazione, sia salito sul tetto del mondo, diventando il re della velocità, l’uomo che ha battuto il tempo. E la narrazione si dipana dall’esordio ai grandi successi sportivi fino al ritiro, dall’uomo, l’avvocato in doppiopetto Pietro Mennea, fino all’ultima impresa: la corsa nel mondo della solidarietà con la sua Fondazione. L’autore si muove con la grazia di una scrittura calibrata sulla misura di un romanzo-documentario, dove la realtà di una vicenda unica del Novecento italiano viene riprodotta con la verve del narratore autentico, riportando così alla memoria la vicenda esemplare di Pietro Mennea che ha insegnato (e ancora insegna) tanto, al Paese e allo sport.

 

I quattro cantoni di Gabriella Genisi

Bari, inizio di dicembre, mancano pochi giorni a San Nicola. Mentre la commissaria Lolita Lobosco e il suo nuovo amore Giancarlo Caruso si godono la notte in una casetta di pescatori a Polignano, nella vicina Torre a Mare un uomo viene ammazzato nella sua villetta; sul corposaranno trovate tracce di orrende sevizie. La sera dopo, una Mercedes scura cerca di sfuggire a un posto di blocco e si schianta contro un muro: due uomini di etnia rom, padre e figlio, muoiono sul colpo. Quando si scopre che il dna di uno dei due era anche sulla scena del crimine, il caso sembra chiuso, ma l’origine etnica dei presunti assassini non fa che soffiare sul fuoco di un clima di odio e razzismo strisciante. Solo Lolita – che continua a dividere le sue passioni tra relazioni complicate, cucina del Sud e dedizione alla giustizia – non è convinta dell’esito delle indagini: alcuni dettagli non quadrano proprio. Tanto più che inspiegabili delitti, nelle settimane seguenti, cominciano a insanguinare la città. Un filo sembra legare queste morti misteriose, e la bella commissaria cercherà cercherà di dipanarlo a rischio della sua carriera, e della sua stessa vita. In una Puglia fascinosa e crepuscolare, va in scena una nuova avventura della spavalda poliziotta barese, che la consacra come originale protagonista della commedia noir all’italiana.

 

 

 

 

Baci da Polignano di Luca Bianchini

Dopo Io che amo solo te e La cena di Natale, Luca Bianchini torna a raccontare la “storia infinita” tanto amata dai suoi lettori. Tra panzerotti e lacrime, viaggi a Mykonos e tuffi all’alba, i suoi protagonisti pugliesi continuano a sbagliare senza imparare mai niente – ma questo è il bello dell’amore – sotto il cielo di una Polignano che ha sempre una luce unica e inimitabile. Ninella e don Mimì si sono sempre amati, anche se le loro vite hanno preso da molto tempo strade diverse. Da giovani le loro famiglie si erano opposte al matrimonio, a sposarsi invece sono stati i rispettivi figli Chiara e Damiano. Gli anni passano e davanti a don Mimì Ninella resta sempre una ragazzina. L’arrivo di una nipotina, anziché avvicinarli, sembra averli allontanati ancora di più, anche perché Matilde, l’acida moglie di don Mimì, fa di tutto per essere la nonna preferita, viziando a dismisura quella che tutti chiamano semplicemente “la bambina”. La situazione cambia all’improvviso quando Matilde perde la testa per Pasqualino, il tuttofare di famiglia. Mimì decide così di andare a vivere da solo nel centro storico di Polignano: è la sua grande occasione per ritrovare Ninella, che però da qualche tempo ha accettato la corte di un architetto milanese. Con più di cento anni in due, Ninella e Mimì riprendono una schermaglia amorosa dall’esito incerto, tra dubbi, zucchine alla poverella e fughe al supermercato. Intorno a loro, irresistibili personaggi in cerca di guai: Chiara e Damiano e la loro figlia che li comanda a bacchetta; Orlando e la sua “finta” fidanzata Daniela; Nancy e il sogno di diventare la prima influencer polignanese; la zia Dora, che corre dal “suo” Veneto per riscattare l’eredità contesa di un trullo.

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