Cgil Bat, violenza sulle donne: 'La crisi aumenta la paura e le vittime'
Angela Seccia commenta i dati
“Le donne – commenta Angela Seccia – sono spesso meno pagate degli uomini e tra loro si registra il maggior numero di mobilità, senza parlare delle discriminazioni dopo aver avuto un figlio. E poi c’è l’odiosa pratica delle dimissioni in bianco a tenere sulle spine le lavoratrici, le quali sanno bene che in qualche cassetto è conservato il proprio licenziamento, pronto per essere tirato fuori se solo qualcuna ritiene di poter chiedere il rispetto dei propri diritti: alla maternità, alla lotta sindacale e persino alla malattia”.
“La politica, purtroppo, non ci aiuta ed è persino prevedibile che le riforme sul lavoro annunciate finiranno per colpire maggiormente le donne, per noi sarà ancora più difficile far valere le nostre ragioni. Penso, per esempio, alle donne impegnate nei campi: notizie recenti ci dicono di lavoratrici sottomesse, soprattutto romene, le quali, spesso, devono sopportare violenze, come se non bastasse essere sottopagate e sfruttate. Il lavoro rappresenta una parte importante per la vita di tutti non solo per l’indipendenza economica che ne consegue ma anche quale elemento centrale per la costruzione di una propria identità. È necessario, dunque, adoperarsi con maggiore convinzione affinché il nostro Paese diventi zona a tolleranza zero per chi esercita la violenza sulle donne. È questo l’auspicio della Cgil Bat in occasione del 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.