1 Maggio 2024 - Ore
Cronaca

Donna morta dopo intervento di fecondazione assistita, gli esperti: ‘Non poteva essere operata’

Una relazione degli ispettori del Ministero della Salute rivela che erano presenti numerosi fattori di rischio

Arianna Acrivoulis, la donna deceduta durante un’operazione di fecondazione assistita il 10 giugno scorso a Conversano, non poteva essere operata. Secondo la relazione degli ispettori del ministero della Salute, incaricati di far luce sulla vicenda dalla minstra Lorenzin, è stata sottovalutata “la presenza di importanti fattori di rischio quali obesità, ipertensione, diabete e cardiopatia”.
Il quadro clinico della donna era complesso, tant’è che durante il trattamento di agoaspirazione ovarica per la fecondazione assistita la donna presenta un rush cutaneo e difficoltà respiratorie. “Poiché entro pochi minuti i sintomi regrediscono – continua la relazione degli esperti – viene deciso dal ginecologo e dall’anestesista di continuare la procedura, che viene portata a termine.
Dopo pochi minuti dalla fine dell’intervento le condizioni di Arianna Acrivoulis peggiorano drasticamente fino al decesso.

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