Casi di malaria nel tarantino, è caccia alle larve di zanzare nelle campagne in cui vivevano i braccianti che si sono ammalati
Si tratta di contrada Patano nell'agro di Ginosa Minosa

Da qualche ora è
scattata la caccia alle “zanzare” portatrici di malaria da parte degli esperti
della Asl e dell’istituto zoo profilattico di Foggia impegnati nei prelievi e
nella collocazione di trappole in contrada “Patano”, nell’agro di Ginosa Marina.
Si tratta della contrada di campagna individuata come una delle zone a rischio
dove vivevano i quattro braccianti stranieri che dal 25 settembre scorso si
trovano in isolamento nell’ospedale Moscati di Taranto. Sarebbe la
stessa località che era inserita tra le zone da attenzionare quando la malaria era
presente in Italia e che, come si sa, nel nostro Paese è stata da tempo
debellata.
Ora, dopo i casi di cui si è interessato anche l’Istituto di Igiene del
Policlinico di Bari, se ne torna a parlare e si cerca la spiegazione dei
contagi in serie.
L’ipotesi più attendibile è quella della cosiddetta malaria da “aeroporto”
attraverso la puntura delle zanzare “anopheles” che in Italia non esistono, ma
che potrebbero essere arrivate attraverso bagagli. Le indagini continuano e il
Ministero della Salute ribadisce che non ci sarebbe alcun motivo per parlare di
allarme.