29 Marzo 2024 - Ore
Ambiente

Consumo del suolo, in Puglia 1700 ettari utilizzati per realizzare infrastrutture e industrie

E' quanto emerge dai risultati del rapporto 2017 sul consumo di suolo del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente curato dal Politecnico di Bari

Il suolo consumato ad oggi in Puglia si attesta tra l’8 e il 9% del suo territorio. Il dato nazionale medio è tra il 7-8%. Mediamente, nell’ultimo decennio, ogni anno, 1700 ettari circa del territorio pugliese si trasformano in infrastrutture, industrie, nuove abitazioni. Ciò significa che la Puglia ogni 4 anni consuma un suolo pari alla estensione di una città come Bari.

Per la prima volta una regione italiana, la Puglia, ha prodotto, grazie agli studi condotti presso il Politecnico di Bari, un rapporto regionale dedicato al suo territorio e al consumo di suolo. Tale studio, di rilevanza nazionale, ha suscitato vivo interesse in occasione della manifestazione di Milano, “Sol Day 2017”, tenutasi nei giorni scorsi, presso il Politecnico lombardo.

Nell’occasione sono stati presentati il rapporto 2017 sul consumo di suolo del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, il rapporto del Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo e il rapporto sulla Puglia curato dal Politecnico di Bari.

L’edizione 2017 del Rapporto sul consumo di suolo in Italia, ha fornito il quadro aggiornato dei processi di trasformazione del nostro territorio, grazie alla cartografia aggiornata del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), che vede ISPRA insieme alle Agenzie per la protezione dell’ambiente delle Regioni e delle Province Autonome, in un lavoro congiunto di monitoraggio svolto anche utilizzando le migliori informazioni che le nuove tecnologie sono in grado di offrire.

“Nella nostra regione – dice il prof. Carmelo Maria Torre, docente del Politecnico di Bari e coordinatore della ricerca presentata in anteprima nazionale a Milano – le cause del consumo di suolo sono fondamentalmente dovute a tre elementi di pressione diversa: l’infrastrutturazione, l’espansione residenziale, soprattutto dispersa, il fotovoltaico. Il consumo di suolo è comunque rallentato nel tempo, in linea con il dato nazionale, anche se il suolo consumato in Puglia (8,5% del totale) è leggermente al di sopra della media nazionale (7,5% del totale)”.

Lo studio sul consumo di suolo ha suddiviso la Puglia in 11 contesti territoriali, da nord a sud: sub appenino Dauno, Gargano, Tavoliere, Valle dell’Ofanto, Terra di Bari, Alta Murgia, Area vasta Tarantina, Valle d’Itria e Costa degli ulivi monumentali, Area vasta di Brindisi, Piana salentina, Serre salentine. 

Lo studio del Politecnico di Bari presenta la prima descrizione sistematica condotta nel territorio regionale sulle trasformazioni e sulle cause, le necessità e le criticità che hanno generato perdita o degrado dei suoli agricoli o naturali a cavallo tra il primo e il secondo decennio del nuovo millennio.

“Il Rapporto sul Consumo di suolo in Puglia, nato dalla collaborazione del Politecnico di Bari con Il CRCS (il Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo costituito dal Politecnico di Milano, dall’Istituto Nazionale di Urbanistica-INU e da Legambiente) – dice il Rettore del Poliba, Eugenio Di Sciascio – è un esempio dell’attenzione del nostro ateneo ai temi innovativi ed emergenti oltre che della sensibilità rivolta ai temi della valutazione della sostenibilità ambientale dei processi di sviluppo urbano. Nel contempo, questo studio è anche frutto della capacità di cooperazione e della convergenza verso temi di interesse comune di istituzioni che a vario titolo sono state coinvolte nelle attività di elaborazione – insieme al Politecnico di Bari: la Regione Puglia, InnovaPuglia, il Politecnico di Milano ed enti di Ricerca e di alta cultura quali sono INU e ISPRA”.

La ricerca è stata realizzata nell’ambito del progetto europeo “MITO”, coordinato per il Politecnico di Bari dal prof. Carmelo Maria Torre, con il supporto del ricercatore Alessandro Bonifazi. Il Rapporto sul consumo di suolo in Puglia del Politecnico di Bari è nato nell’ambito di un Progetto di Potenziamento finanziato con 1.250.000 euro dai fondi europei del Piano di Adesione e Coesione, per il rafforzamento delle strutture di ricerca. Il Progetto ha portato alla costituzione del MITO-Lab, un laboratorio dedicato al rilascio di Open data, e il Rapporto sul consumo di Suolo è il primo importante prodotto di ricerca del Laboratorio. 

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